Sbeffeggiato e etichettato come incompetente, alla fine ha avuto ragione lui. Già perché sulla partita della revoca della concessione ad Autostrade Spa, dopo il drammatico crollo del ponte Morandi, nessuno più di Danilo Toninelli si è schierato apertamente per chiedere l’estromissione dell’azienda legata alla famiglia Benetton. Così dopo la decisione della Consulta che ha rigettato i ricorsi presentati dalla società che lamentava l’estromissione dai lavori di demolizione e ricostruzione, l’ex ministro dei Trasporti si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. “Avevamo ragione”, è il suo esordio sul Blog delle Stelle dove scrive che “in poco più di un anno abbiamo costruito il ponte, non l’abbiamo fatto costruire a chi l’ha fatto crollare ma lo abbiamo fatto pagare a chi lo aveva fatto crollare, i Benetton”.
“Se in Italia ci fosse una pena per le cazzate, le fake news, Giorgia Meloni e Matteo Salvini prenderebbero l’ergastolo multiplo” prosegue Toninelli spiegando che il Capitano “ha detto che non è sua la responsabilità della mancata revoca: ma dove stava Salvini quando era al Governo? Abbiamo fatto riunioni su riunioni per decidere, a Conte doveva essere dato l’indirizzo politico e Salvini non partecipava perché se la faceva sotto. Perché alla fine Aspi e Benetton in qualche maniera la Lega l’hanno finanziata e Salvini faceva il duro davanti alla telecamera ma nei fatti non ha mai voluto” revocare nulla.
Parole al vetriolo anche per la Meloni che “ha detto United colors of 5 stelle! Questo è un mondo ribaltato, in cui i benefattori come il M5S vengono trasformati dal sistema politico, affaristico e mediatico, in malfattori. Se i Benetton sono diventati così ricchi e potenti, finanziando politici, giornali e fondazioni, se sono arrivati a dare l’indirizzo a tutti i giornali per distruggere la reputazione di uno, magari il sottoscritto che faceva le cose perbene, è perché l’avete fatta voi, Meloni e Salvini, quella legge che ha regalato le autostrade ai Benetton. Prima l’ha fatta Prodi col suo governo e poi l’avete ratificata voi col Governo Berlusconi. C’eravate voi!”.
Non va meglio neanche per il ministro Paola De Micheli che ha preso il posto di Toninelli alle Infrastrutture in quanto: “Se fossi ancora al Ministero, quelli di Aspi non l’avrebbero visto neanche col binocolo il nuovo ponte di Genova, perché sarebbe stato già concluso l’iter di revoca. In questo la ministra De Micheli delude profondamente”.