Arriva oggi il voto finale di Montecitorio al decreto Rilancio, su cui Palazzo Chigi ha posto la fiducia. Il testo passerà praticamente blindato al Senato (scade il 18 luglio). Ha il via libera dunque la maxi-manovra che stanzia 155 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare e 55 miliardi in termini di indebitamento. Il cuore del decreto sono le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese, che in parte rafforzano e prolungano molti interventi del Cura Italia, a partire dall’impegno per il sistema sanitario. Sedici miliardi vengono destinati alla Cassa Integrazione e agli strumenti per l’integrazione salariale, sono confermate ed estese le indennità per i lavoratori autonomi, viene introdotto il Reddito di emergenza destinato alle famiglie più in difficoltà e si estende il termine per la sospensione dei licenziamenti. Sono rafforzati i congedi parentali e i voucher baby sitter, utilizzabili anche per i centri estivi, aumentano i giorni per l’assistenza a familiari disabili, vengono stanziati fondi per l’assistenza e i servizi per la disabilità.
Fra gli interventi a sostegno delle imprese lo stanziamento di circa 4 miliardi di euro per la cancellazione del saldo e acconto Irap di giugno, rivolto alle imprese con fatturato fino a 250 milioni di euro. Come ulteriore sostegno alla liquidità delle imprese, per la quale sono stati stanziati 34 miliardi per le garanzie di Sace e per il rifinanziamento del Fondo Pmi, vengono destinati 12 miliardi di liquidità a Regioni ed enti locali per il pagamento dei debiti della Pa nei confronti dei fornitori. Soppresse definitivamente dal 2021 le clausole di salvaguardia in materia di Iva e accise. Martedì il decreto era ritornato in commissione Bilancio per recepire le osservazioni della Ragioneria generale dello Stato. Tra le più rilevanti, quella che riguardava la proroga al 2033 delle concessioni demaniali marittime. Alla fine non è stata eliminata ma è stata circoscritta, in quanto la proroga riguarda solo le spiagge e non anche eventuali concessioni in prossimità di fiumi e laghi.
Tra le ultime novità del decreto la conferma che lo smart working nella Pa continuerà in modo massiccio fino a fine anno, per poi procedere a un piano complessivo di riorganizzazione di tutte le mansioni che si possono svolgere anche da remoto. A Montecitorio sono state approvate correzioni di peso, come gli incentivi alla rottamazione auto anche per chi compra euro 6 o l’estensione del superbonus sulle ristrutturazioni green anche alle seconde case, accanto a una serie di micro-norme. Trovano spazio anche le proroghe di concessioni per aeroporti e ambulanti (che avranno anche l’esenzione per 2 mesi della Tosap). Per promuovere il turismo, accanto al bonus vacanze, ci sarà anche un mese di treni e musei gratis per gli universitari.
Novità anche per i viaggi saltati a causa dell’epidemia: chi ha avuto un voucher lo potrà spendere per un anno e mezzo e se alla fine non lo avrà utilizzato avrà diritto al rimborso in denaro. E lo stesso vale per i concerti che non saranno riprogrammati entro 18 mesi dalla data originaria dell’evento. Gli enti locali dovranno aspettare la prossima manovrina per avere aiuti più corposi, ma intanto arrivano 40 milioni per risolvere il caso dei comuni zona rossa esclusi dai primi fondi ad hoc. Arriva l’adeguamento delle pensioni di invalidità per gli invalidi totali portandole da 285 ad almeno 516 euro.