Forza Italia non ci sta. E respinge al mittente l’accusa che sul ripristino dei super vitalizi ci siano le proprie impronte digitali (copyright del senatore M5S Primo Di Nicola). E pazienza se la Commissione contenziosa che ha deciso sugli oltre 700 ricorsi degli ex senatori contro i tagli sia presieduta da Caliendo (Forza Italia) e se i due membri laici che hanno partecipato al giudizio li abbia nominati la presidente del Senato, Casellati (Forza Italia). “I vitalizi propriamente detti sono stati aboliti nel 2012”, obietta Renato Schifani, pure lui di Forza Italia e, all’epoca, presidente di Palazzo Madama.
Schifani tiene a precisare pure che quella modifica del regolamento previdenziale degli ex senatori (per gli ex deputati il principio è lo stesso) abbia stabilito “la possibilità di percepire la pensione non prima dei 60 anni per gli ex parlamentari in carica per più di una legislatura, e non prima dei 65 per chi è stato in carica una sola, intera, legislatura”. Questi “sono i fatti”, conclude, “il resto è pura demagogia”. è però anche un fatto che, mentre deputati e senatori si autoriconoscevano la possibilità di incassare le rispettive pensioni a 65 anni con appena 5 anni di lavoro e a 60 con 10 – nel 2011, l’allora Pdl, votava in Parlamento la riforma Fornero che innalzava l’età pensionabile dei comuni cittadini (oggi siamo a 67 anni).
E non è tutto. Consigliamo al senatore Schifani di leggersi la sentenza del Collegio d’appello della Camera (giudice di secondo grado), che nel 2018 ha demolito il limite minimo dei 60 anni, introdotto dal suo celebrato regolamento. Stabilendo che, per ogni legislatura completa, ulteriore alla seconda, l’ex deputato ha diritto ad un anno di sconto: 59 anni con 3 legislature, 58 con 4 e così via.
P.S.: Rispetto alla sentenza della Commissione contenziosa del Senato, La Notizia non ha parlato di ripristino dei vitalizi ma dei super vitalizi perché i vitalizi non sono mai stati aboliti. Anche la delibera del 2018, che ha ricalcolato gli importi retroattivamente col sistema contributivo, ha infatti lasciato intatto non solo il privilegio dell’età pensionabile, ma anche quello del cumulo del vitalizio con la pensione che, in molti casi, deputati e senatori continuano a maturare mentre sono in carica. Attraverso i contributi figurativi per due terzi a carico dell’Inps. Cioè nostro. Così, oltre al vitalizio, contribuiamo pure alla loro pensione.