Dopo l’errore di conteggio sul numero legale al Senato sul voto del decreto Elezioni si è scatenata la bagarre per attribuirne la responsabilità. La tensione è cresciuta fin quando il senatore Maurizio Gasparri non ha accusato la senatrice Paola Taverna affermando: “è un imbroglio istituzionale proclamare un risultato se poi questo risultato non c’è, perché è una cosa molto imbrogliata e la colpa è di chi ha annunciato il risultato e presiedeva la seduta. Quindi chiedo le dimissioni del vicepresidente Taverna che ha dato un risultato che non era reale”. Tuttavia le cose stanno diversamente. La Taverna ha solo letto quanto le veniva riportato dagli uffici del Senato e quindi non ha dato alcuna interpretazione soggettiva.
Il voto è stato ripetuto ieri e il decreto è passato agevolmente nonostante l’assenza compatta del centro-destra, ma le polemiche sono continuate perché il senatore Gasparri non ha demorso dalla sua interpretazione chiaramente errata. Infatti, in tal senso è intervenuta la stessa presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che si è detta amareggiata per quanto successo, ma soprattutto che “nessun tipo di responsabilità – l’ho detto tre volte questa mattina – c’è stato purtroppo, e mi dispiace, un errore ma che chiaramente non può essere imputabile alla senatrice Taverna. Come sempre succede ci arriva un foglio con i risultati di un conteggio che non possiamo fare noi, che fanno gli uffici e che vengono riscontrati al computer. C’è stato un errore che non può essere imputabile certamente a chi lo ha rappresentato”.
Difesa d’ufficio tra appartenenti alla stessa “ditta” e cioè il Senato? Ipotesi suggestiva e che in Italia funziona quasi sempre, ma questa volta no perché c’è un particolare dirimente: la Casellati è di Forza Italia proprio come Gasparri. Cioè si tratta di due persone che fanno parte dello stesso partito e quindi il valore delle dichiarazioni del presidente del Senato sono inattaccabili. Quindi la solita polemica del senatore Gasparri pare del tutto strumentale e non supportata neppure dalla sua collega di partito che svolge anche il ruolo della seconda carica dello Stato. Ma non solo. Nonostante le parole della Casellati, Gasparri ha continuato, ma avendo avuto la patente del torto l’ha buttata in caciara non replicando più nel merito e affermando: “I grillini invece di inscenare uno stupido teatrino si scusino con gli italiani che hanno lasciato senza cassa integrazione. Si scusino con le aziende abbandonate dal loro governo. Si scusino con i professionisti che non hanno ricevuto nessun sostegno economico. Si scusino con le famiglie che non hanno avuto aiuti per la spesa alimentare”. Insomma è sempre colpa degli altri anche quando a sbagliare è lui.