Senatrice Alessandra Maiorino (vicecapogruppo vicario M5S), giovedì è stato annullato il voto di fiducia sul decreto Elezioni: a seguito di verifica mancava il numero legale. Il suo collega Di Nicola l’ha definita una pagina nera che lede l’immagine del Parlamento e che colpisce la vostra credibilità politica tra i cittadini e anche quella internazionale. è d’accordo?
“Di Nicola ha contestato lo svolgimento dei lavori nella seduta di giovedì, quando il senatore Calderoli ha chiesto di votare per il cosiddetto ‘non passaggio’ all’esame degli articoli. Alcuni colleghi di maggioranza avevano chiesto di intervenire prima della votazione, ma non è stata data loro la parola passando direttamente al voto. Di Nicola aggiunge un altro fatto importante: durante quella votazione non è riuscito a esprimere la sua preferenza tramite il tablet. è stata certamente una brutta pagina, data anche la particolare rilevanza istituzionale del decreto per il funzionamento della nostra democrazia”.
Nella maggioranza pare ci siano malumori per la gestione dell’Aula da parte della presidente Casellati, giudicata “troppo schiacciata su Salvini”. Li condivide?
“Mi limito ad osservare che se l’aula fosse stata gestita in maniera più aderente al regolamento, oggi forse non staremmo qui a parlare di una votazione annullata”.
Gasparri ha attaccato la sua collega Taverna e ha definito “un imbroglio istituzionale” proclamare un risultato che non c’è, perché “è una cosa molto imbrogliata e la colpa è di chi ha annunciato il risultato e presiedeva la seduta”. Cosa gli risponde?
“Gasparri non è nuovo ad attacchi sgangherati nei confronti del Governo e della maggioranza, ma questa volta ha passato il segno. Le accuse mosse nei confronti di Paola Taverna sono infamanti non solo per la persona, ma per l’istituzione Senato. Ciò che ha detto è molto grave e quel che è peggio è che anziché scusarsi quando ne ha avuto l’occasione ha continuato a dire sciocchezze, venendo smentito dalla stessa presidente Casellati, la quale in aula ha chiarito che l’incidente di giovedì è stato dovuto ad un errore informatico non imputabile alla presidenza. La vice presidente Taverna ha presieduto come sempre in maniera rigorosa, a tutela dell’onore e del buon funzionamento del Senato della Repubblica”.
Il leghista Calderoli il giorno prima aveva provato a farvi uno sgambetto, Regolamento del Senato alla mano, che avrebbe fatto finire il decreto su un binario morto…
“Calderoli è noto per la sua profonda conoscenza del regolamento del Senato e per la passione per i “trabocchetti” procedurali. Se è legittimo che le opposizioni facciano ricorso ad ogni mezzo lecito per la loro battaglia, trovo molto meno rispettabile la scelta, da parte del centrodestra, di toni e comportamenti che ledono la credibilità delle nostre istituzioni. Tuttavia la questione è altra: se il dibattito si fosse svolto regolarmente, Calderoli non avrebbe avuto strada spianata per la sua manovra e la stessa votazione avrebbe avuto numeri più solidi a favore della maggioranza”.
L’opposizione non ha partecipato alla votazione per manifestare dissenso rispetto alla posizione di fiducia su un decreto blindato: ritiene sia stato un comportamento corretto?
“Chiariamo innanzitutto che si tratta di un provvedimento indispensabile per garantire uno svolgimento ordinato di tutti i prossimi appuntamenti elettorali alla luce dell’emergenza Coronavirus. Il decreto era stato ampiamente modificato alla Camera anche attraverso un dialogo costruttivo con le opposizioni. Ecco perché è arrivato in Senato tre giorni prima della scadenza. Non votarlo da parte del centrodestra al Senato è stata una messa in scena demagogica”.
L’opposizione vi attacca sostenendo che avete un problema politico: in una votazione di fiducia è mancato il numero legale e non avete raggiunto i voti della maggioranza assoluta. è vero? C’è un problema politico? Eppure il premier vi ha fatto i complimenti…
“Esatto. Da vicepresidente del gruppo M5S ho dovuto diramare io la notizia ai colleghi, chiedendo loro di tornare immediatamente a Roma. Molti erano già sui treni o stavano per imbarcarsi per tornare in tutte le parti d’Italia. La risposta del gruppo è stata eccezionale: 12 ore dopo e nonostante la convocazione fatta in fretta e furia con solo una notte di mezzo erano tutti a Roma, eccetto tre colleghi impossibilitati per motivi oggettivi. Una grande dimostrazione non solo di responsabilità, ma del cuore che noi tutti mettiamo nello svolgimento del nostro mandato. Sono davvero orgogliosa del nostro gruppo e trovo che anzi la maggioranza abbia dato prova di solidità e compattezza. Le opposizioni, ovviamente, finito il loro teatrino, erano già a casa per il fine settimana”.