A ricordare ancora una volta i veri valori su cui si fonda la Repubblica anche ieri è stato il Presidente Sergio Mattarella, che ha deposto una corona di fiori all’altare della Patria, si è recato in visita a Codogno, prima zona rossa d’Italia durante l’emergenza coronavirus e infine di nuovo a Roma ha preso parte al concerto organizzato nel cortile dell’ospedale Spallanzani. Un evento quest’ultimo promosso dal presidente della Regione Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti, per ricordare le vittime della pandemia e rendere omaggio agli operatori sanitari impegnati nell’emergenza sanitaria.
“Mi limito a sottolineare – ha dichiarato Mattarella – il significato di questa iniziativa e di questo appuntamento: il ringraziamento per lo Spallanzani, per i suoi medici, per tutto il suo personale, per i ricercatori, per tutto quanto qui si svolge, che in questo momento riceve una maggiore attenzione ma che è importante anche nei momenti di minor attenzione ed è prezioso per il nostro paese”.
Un presidente che continua a rappresentare la migliore bussola per il Paese soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà e che si è rivelato determinante anche per far cambiare linea all’Europa del fallace rigore. Un Capo dello Stato che in pieno lockdown con la sua presenza, compiendo riti in piazze tristemente deserte, e parlando agli italiani con quella forza d’animo che lo contraddistingue, ha saputo infondere coraggio e ridare speranza.
Ma proprio ieri al presidente Mattarella sono stati lanciati insulti ignobili insulti dai gilet arancioni e, in parte, dalla piazza del centrodestra. Con un militante che è arrivato a dire: “La Mafia ha ucciso il fratello sbagliato”. Attacchi quest’ultimi da cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno preso subito le distanze. Parole immediatamente criticate con forza anche dal presidente della commissione parlamentare antimafia, il pentastellato Nicola Morra.