Il comitato tecnico-scientifico, su richiesta del Governo che sta valutando insieme alla commissione Affari costituzionali della Camera, che sta esaminando il decreto Elezioni, la data più opportuna per le elezioni (regionali, comunali, referendum e suppletive), ha dato parere favorevole al loro svolgimento all’inizio del mese di settembre, “eventualmente organizzate su due giornate di voto” così da evitare “picchi di affluenza”.
Nel verbale del Comitato, consegnato a Palazzo Chigi il 19 maggio scorso, gli esperti sottolineano che il suggerimento di far svolgere le Elezioni a inizio settembre deriva dal fatto che la circolazione del virus “è osservata in aumento durante i periodi dell’anno caratterizzati dalle basse temperature” rispetto alla “stagione calda”. Per questo, si consigliano le Elezioni “a inizio di settembre” “eventualmente organizzate su due giornate di voto” e di far svolgere i ballottaggi “comunque entro il mese di settembre”.
La relatrice del decreto con cui sono state rinviate le elezioni al prossimo autunno, Anna Bilotti (M5S), ha presentato la scorsa settimana un emendamento per anticipare l’inizio della finestra al 1° settembre. L’emendamento prevede un election day unico, con voto domenica e lunedì fino alle 15, per regionali (7 quelle al voto), comunali, il referendum costituzionali contro il taglio dei parlamentari e le suppletive di Camera e Senato.
L’ipotesi avanzata dal governo è di aprire le urne a metà settembre, il 13 e 14, ma tra le date c’è anche il 20. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha confermato questa mattina, che la data sarà indicata a breve. Gli italiani chiamati al voto saranno circa 18 milioni per le regionali di Puglia, Campania, Marche, Liguria, Toscana e Veneto. Circa 6 milioni gli elettori per le Elezioni comunali, che coinvolgono 1.134 comuni.