Sono accusati di contrabbando di sigarette e del farmaco Cialis, di imbarco arbitrario di merci di contrabbando su una nave militare, di peculato d’uso, di istigazione alla corruzione e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falso, sei persone, di cui 5 militari della Marina italiana, sono state sottoposte a misure cautelari (uno in carcere, quattro ai domiciliari, uno con obbligo di dimora). L’indagine, coordinata dai pm Giuseppe De Nozza e Alfredo Manca e dall’aggiunto Antonio Negro della Procura di Brindisi, era partita da un controllo, compiuto dalla Guardia di finanza e dalla Capitaneria di porto, sulla nave Caprera (nella foto), arrivata nel porto di Brindisi da Tripoli il 15 luglio 2018. La nave era stata ceduta dall’Italia alla Libia nell’ambito dell’operazione “Mare sicuro” per il potenziamento del contrasto dell’immigrazione clandestina.
Secondo le accuse, gli indagati a vario titolo avrebbero organizzato il trasporto dal porto di Tripoli a quello di Brindisi di 774 chili di tabacco lavorato estero e di Cialis (farmaco che serve a curare disfunzioni erettili) che sarebbero stati sbarcati sulla banchina Garibaldi del porto di Brindisi nel luglio 2018. A quanto emerso, tabacchi e farmaci sarebbero stati destinati alla vendita ad altri appartenenti alla Marina militare di Taranto e a persone estranee. L’unico arrestato portato in carcere è il torinese Marco Corbisiero, ufficiale tecnico della Marina, indagato anche per aver cercato di comprare il silenzio di altri colleghi, per evitare una denuncia.