Detto fatto. Come anticipato ieri in un’intervista a La Notizia, il vice presidente della Vigilanza Rai, Primo Di Nicola (M5S), ha sollevato ieri il caso Antonio Socci, dinanzi alla Commissione parlamentare di vigilanza. Il direttore della scuola di giornalismo di Perugia, che forma le future leve dell’informazione di Viale Mazzini, protagonista di reiterati attacchi a mezzo Twitter contro Papa Francesco.
“La libertà di opinione, anche quella dei dipendenti Rai, è fondamentale, ma vedere il Papa che esorta i fedeli a seguire le indicazioni dell’autorità pubblica contro il Covid, definito come un ‘traditore’ e trattato quasi come un servo del Governo è una sfida non solo al buon giornalismo ma anche alla ragione”, aveva detto al nostro giornale Di Nicola, anticipando l’intenzione di sollevare il caso in Vigilanza, dove ieri ha chiesto anche l’audizione dell’Ad di Viale Mazzini Fabrizio Salini – sulla cui scrivania sarebbe già arrivato un dossier sulla vicenda – per capire quali iniziative intenda intraprendere l’azienda sull’accaduto.
Nel mirino, sono finiti in particolare due tweet di Socci. Il primo: “Bergoglio corre in soccorso a Conte e si conferma il solito traditore asservito al potere”. Nel secondo, ma precedente, affermava che Bergoglio “ormai ha sostituito Dio con la Madre Terra… Ha privato il popolo dei sacramenti e sta devastando Chiesa e Fede”. Del caso si occuperà anche il Cda Rai nella il prossimo 12 maggio. Intanto in Vigilanza, i 5 Stelle hanno presentato una risoluzione per la creazione di una vera e propria piattaforma multimediale (tv-radio-telefono e web) per la didattica a distanza che va oltre e supera, di fatto, quella proposta da Barachini-Fedeli che prevede l’assegnazione di un solo canale digitale Rai giudicata insufficiente dai grillini visto che molte zone del Paese non sono coperte dal segnale Rai.