“Noi vorremmo che il recovery fund sia operativo già dall’estate e possa offrire il suo sostegno non solo con prestiti a lungo termine ma anche con trasferimenti diretti”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in audizione alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera sul Def 2020. “Per stimolare la crescita – ha illustrato il ministro – agiremo anche attraverso la previsione di specifici incentivi destinando parte delle maggiori risorse chieste per il 2021 e per gli anni successivi, circa 6 miliardi l’anno fino al 2031, a sostegno degli investimenti”.
La manovra predisposta dal Governo per fronteggiare gli effetti dell’emergenza Coronavirus, ha aggiunto Gualtieri, è “una manovra espansiva imponente di entità mai vista dal dopoguerra ad oggi” aggiungendo che “lo scostamento non mette assolutamente a repentaglio la sostenibilità della finanza pubblica, anzi è indispensabile per la tenuta sistema produttivo e quindi per la sostenibilità”. Il governo chiede “l’autorizzazione a intervenire sugli anni successivi per eliminare definitivamente e completamente gli aumenti di Iva e accise e per sostenere gli investimenti”.
Si tratta, ha spiegato ancora il ministro dell’Economia, di “una fondamentale operazione di pulizia del bilancio pubblico che aumenta trasparenza e credibilità” delle stime e “finalizzata a realizzare un calo della pressione fiscale di 1,1 punti percentuali di Pil. Restituisce maggiori margini di politica economica in questi anni compressa” quasi solo alla sterilizzazione dell’Iva. “Elimineremo l’Iva sulle mascherine per tutto il 2020”, ha annunciato, inoltre, Gualtieri.
“La dimensione quantitativa del pacchetto Bce – ha spiegato ancora – è tale da garantire un sostegno commisurato all’entità del maggior debito che tutti i paesi dovranno collocare per fronteggiare la crisi, il tasso di interesse medio del debito continuerà a scendere e in termini assoluti avrà aumento del costo limitato e per la gran parte assorbito dall’impatto della crescente porzione di debito detenuto dalla Bce e anche dalla Banca d’Italia che come noto retrocede poi una parte delle entrate derivanti da questo”.