Tre sostenitori dell’ex presidente egiziano Mohammed Morsi sarebbero morti negli scontri scoppiati al Cairo davanti al quartier generale della Guardia repubblicana. È quanto riporta il sito del quotidiano egiziano Al-Ahram, citando le agenzie di stampa Afp e Reuters. Marce a sostegno di Morsi sono in corso anche in altre città dell’Egitto, come Alessandria e Beheira nel nord del Paese, Minya e Giza. Anche Associated Press riferisce di spari davanti alla sede della Guardia repubblicana al Cairo, parlando di diversi feriti, uno dei quali in gravi condizioni colpito alla testa.
LA DINAMICA DELLA SPARATORIA. Secondo quanto riferisce AP, ad aprire il fuoco sono stati i soldati egiziani mentre i manifestanti islamisti marciavano in direzione della sede della Guardia repubblicana per chiedere di riportare al potere Mohammed Morsi. L’edificio della Guardia repubblicana è lo stesso in cui Morsi si trovava quando è stato deposto, prima di essere portato in custodia militare in un luogo ancora ignoto. La dinamica della sparatoria, secondo il racconto di un fotografo di Associated Press sul posto, è la seguente: la folla si è avvicinata al filo spinato mentre le truppe egiziane facevano da guardia intorno all’edificio; a un certo punto uno dei sostenitori di Morsi ha appeso alla barriera un cartello che ritraeva l’ex presidente, i soldati lo hanno tolto e hanno intimato alla folla di stare indietro. A quel punto un altro dimostrante ha appeso un secondo cartello e i militari hanno aperto il fuoco sul corteo. Diversi manifestanti sono caduti a terra insanguinati e uno, apparso subito in condizioni gravi perché colpito alla testa, secondo il reporter di AP sembra essere morto.