Ancora dubbi su “Immuni”, l’applicazione per smartphone scelta dal Governo per monitore la popolazione durante la fase di uscita dall’emergenza Coronavirus. La scelta è ricaduta sulla proposta (a costo zero per Palazzo Chigi) dell’App progettata dalla software house milanese Bending Spoons ma da giorni si levano dubbi e perplessità sui rischi per la privacy e la sicurezza informatica. Un tema a cui, nei prossimi giorni, sarà dedicato anche un approfondimento del Copasir, il Comitato parlamentare di controllo su sicurezza e intelligence.
Secondo il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, “è importante che si stia procedendo con la scelta del contact tracing come parte della strategia per condurre in sicurezza la ‘fase 2′”. “Ma – ha aggiunto l’esponente dem – un terreno tanto delicato, che riguarda i diritti e le libertà costituzionali delle persone, non può essere affrontato esclusivamente con lo strumento dell’ordinanza commissariale”.
“Si deve procedere in fretta – ha detto ancora Delrio – e confrontarsi col Governo ma come in altri Paesi e tenendo conto delle indicazioni del Garante della privacy, sulla sicurezza dei dati sensibili delle persone tracciate dall’APP è necessario che la materia venga esaminata dalle Camere, come giù richiesto dalla Commissione Trasporti di Montecitorio, nell’auspicio di giungere a una norma condivisa. Vanno assicurati la proprietà e la gestione pubblica dei dati e l assenza di discriminazioni fra cittadini nel pieno rispetto della privacy”.
Della stessa opinione anche la senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena, secondo cui “il tema della privacy torna prepotentemente, perché riguarda da vicino il trattamento dei dati personali di tutti i cittadini italiani”. “Urge – ha detto l’esponente azzurro – un confronto serio in Parlamento sulla libertà e tutela della privacy, non può cadere sulle nostre teste per circolari e Dpcm una semplice ordinanza che il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri ha firmato qualche giorno fa”.
Critica anche la Lega, con il leader Matteo Salvini che punta il dito contro il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri: “Usare le nuove tecnologie per combattere il virus è utile, ma con tutte le garanzie dovute ai cittadini italian”. “Un commissario – ha detto ancora Salvini – non può certo derogare dai diritti costituzionali senza che sia il Parlamento, e quindi il Popolo, ad essere investito di decisioni così delicate. Inoltre sulla ‘app Immuni’ sono evidenti alcune gravi criticità, da molti sollevate, tra le quali: chi gestisce i dati raccolti, dove vengono conservati e per quanto e di chi è la proprietà dei dati? Garantire la protezione di diritti e dati privati degli Italiani per la Lega è fondamentale, la strada scelta dal governo è pericolosa. La nostra libertà non è in vendita”.