di Fabrizio Gentile
Chi ha detto che le lobby esistono solo in America?! In Italia ci sono, pesano e bloccano pure i lavori del governo. Parola di Cancellieri, che ha inserito gli avvocati tra le grandi lobby al lavoro per bloccare le riforme che l’esecutivo sta portando avanti per ammodernare la giustizia, a cominciare dalla revisione della geografia giudiziaria, che prevede l’accorpamento e la soppressione di tribunali e uffici del giudice di pace e che è approdata all’esame della Consulta.
Parole che pesano anche perché arrivano proprio nel giorno in cui il ministro è al centro di una polemica sollevata degli avvocati di Napoli per un fuori onda su di loro, che sabato scorso protestavano contro la riforma dei tribunali: ‘’Li vado a incontrare cosi’ me li tolgo dai piedi’’, e’ la frase incriminata, pronunciata dal ministro lasciando il convegno al quale stava partecipando, che spinge i legali partenopei a chiedere, se non ci sarà una marcia indietro, le sue dimissioni e che fa protestare diverse associazioni forensi. Peraltro tutto avviene alla vigilia dell’incontro del ministro con i vertici dell’avvocatura, che contestano oltre alla riforma dei tribunali, le misure sulla giustizia civile contenute nel dl ‘del fare’, a cominciare dalla reintroduzione della mediazione obbligatoria, e soprattutto l’assenza di un confronto con la categoria.
Cancellieri interviene al convegno di Confindustria sulla crescita delle imprese. Parla delle riforme sulla giustizia, i cui tempi lunghi scoraggiano gli investimenti, e delle difficoltà incontrate, soprattutto sulla soppressione dei tribunali, sulla quale, racconta, si combatte una ‘’battaglia’’ quotidiana. E risponde senza peli sulla lingua alla domanda del direttore del Tg de La7 Enrico Mentana, su chi sia al lavoro per frenare le riforme: ‘’Gli avvocati… le grandi lobby che impediscono che il Paese diventi normale’’. Immediata la replica degli avvocati: “Le parole di Cancellieri sono gravissime. Rappresentano una mancanza di rispetto ed esprimono una concezione antidemocratica’’, tuona il presidente dell’Ordine di Napoli Francesco Caia. E le associazioni forensi definiscono ‘’inaccettabili’’ o quanto meno una ‘’grave caduta di stile’’ quelle espressioni. E l’Unione Camere Penali raccoglie le firme sui referendum proposti insieme ai Radicali.