“Siamo di fronte alla più difficile delle trattative che l’Italia abbia mai portato avanti in Ue, se alziamo la voce non è perché siamo anti europei o per arroganza. Che colpa ha l’Italia di fronte a questa epidemia? Questa è una pandemia globale, noi chiediamo di poter spendere tutti i soldi che servono per aiutare la gente, siccome siamo sempre stati un popolo che ha dato tanto all’Ue, adesso è il momento di poter chiedere e avere”. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite a Storie Italiane su Rai1. “E’ una trattativa molto complicata – ha aggiunto -, spero che bastino 10 giorni perché non è che le dinamiche finanziarie ed economiche aspettano le trattative dell’Ue, è importante continuare a coalizzare molti paesi intorno alle posizioni dell’Italia. Bisogna fare presto, noi porteremo avanti questa trattativa fino alla fine per avere il miglior accordo possibile per il popolo europeo e italiano”.
“Sono molto contento – ha detto ancora Di Maio – che con l’Italia ci siano altri paesi come Francia, Spagna e tanti altri. Condividiamo tutti i rischi oggi per poter condividere le opportunità domani. Molti paesi ci stanno aiutando ma dall’Ue ci aspettiamo la possibilità dI poter spendere quello che serve per aiutare il nostro popolo”. Da oggi, ha annunciato il ministro degli Esteri, inizia “la produzione interna” di mascherine “nelle nostre fabbriche. C’e’ anche la Ferrari che produce pezzi per i ventilatori polmonari, siamo un grande paese ce la faremo, ce l’abbiamo fatta anche grazie agli aiuti che arrivano dall’estero e ce la faremo con la nostra produzione interna”.
“Sono andato ad accogliere medici e infermieri – ha detto ancora Di Maio – e ho ringraziato il premier Rama e il popolo albanese perché è un grande insegnamento. Come Italia ci ricorderemo di tutti i paesi che ci hanno aiutato e cercheremo di fare il massimo per onorare questa amicizia. Spero di poter far arrivare anche altri medici. Chiederemo ulteriormente ad altri paesi del mondo un sostegno in termini di forze bianche, medici, infermieri e operatori sanitari che possano dare un po’ di respiro ai nostri”.
“Nessuno si può salvare da solo – ha concluso il ministro degli Esteri -, senza gli aiuti degli altri Stati in questo momento saremmo in una difficoltà maggiore. Ci salveremo come popolo se ognuno sentirà la propria responsabilità sulle proprie spalle. Restare a casa è un atto che salva anche gli altri. Il mondo secondo me cambierà dopo questa crisi, a noi devono restare gli insegnamenti. L’Italia è grande paese che è sempre stato solidale con tutti i popoli e ha avuto in cambio aiuti e solidarietà in questo giorni, l’atteggiamento dell’Italia nel mondo oggi ci sta ripagando”.