“Si tornerà a scuola se e quando, sulla base delle indicazioni degli esperti, le condizioni lo consentiranno”. Inizia così, letteralmente senza peli sulla lingua, l’informativa al Senato del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Inutile girarci intorno, la riapertura delle scuole appare ormai difficile e la possibilità che non si torni alle attività didattiche in aula per l’anno 2019-2020 è sempre più concreta. Uno scenario che non deve preoccupare perché esistono “le videolezioni” che ora “sono una scelta obbligata”. Ma guai a pensare che l’anno scolastico possa andar perso perché “il servizio di istruzione è un servizio pubblico essenziale, costituzionalmente garantito. Per questo abbiamo subito sollecitato l’attivazione di forme di didattica a distanza” per “garantire il diritto allo studio, ma anche e soprattutto vicinanza a studenti e famiglie.
MATURITÀ. Il ministro ha poi messo a tacere i timori che circolano in merito alla maturità. La Azzolina, infatti, ha le idee chiare sull’esame di Stato per il quale “la necessità, come chiedono gli studenti ai quali va il mio abbraccio più grande, è di predisporre le modalità che garantiscano un esame serio che tenga conto dello sviluppo reale degli apprendimenti”. Per questo, conclude, “il mio orientamento è di proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni” così “da tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti” e anche “la regolarità dell’esame”.