“Nell’ultima settimana abbiamo registrato una rapida escalation di casi in tutto il mondo, ma non di test effettuati. Nel resto del mondo sono stati segnalati più casi e decessi che in Cina. Abbiamo assistito a una rapida escalation delle misure di distanziamento sociale, come la chiusura delle scuole e la cancellazione di eventi sportivi, ma non abbiamo visto un’escalation abbastanza urgente nei test, nell’isolamento e nel tracciamento dei contatti”. E’ quanto ha detto il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso del briefing giornaliero dedicato all’emergenza Coronavirus. “Abbiamo un semplice messaggio per i Paesi, test, test test”, ha detto il direttore generale dell’Oms. “Abbiamo inviato quasi 1,5 milioni di tamponi in 120 paesi. Collaboriamo – ha concluso Adhanom – con le aziende per aumentare la disponibilità”.
“Anche se sembra che gli anziani siano i soggetti più colpiti – ha spiegato il responsabile tecnico del programma per le emergenze dell’Oms Maria Van Kerkhove -, si sono verificati casi gravi e morti anche fra giovani e bambini. L’Oms ha pubblicato una nuova guida clinica, con dettagli specifici su come prendersi cura di bambini, anziani e donne in gravidanza. Quello che sappiamo a oggi è che i bambini sono suscettibili all’infezione, che sviluppano forme più lievi di malattia, ma abbiamo anche visto bambini morire. Dobbiamo difenderli come categoria sensibile. Quello che non sappiamo, perché non abbiamo ancora i risultati dei test sierologici, è l’estensione delle infezioni asintomatiche nei bambini. Quando saranno disponibili, questo ci aiuterà a capire meglio che ruolo stanno giocando i più piccoli in questa pandemia”.