Con le borse di tutto il mondo che vanno a picco, anche l’Unione europea scopre il coronavirus e, finalmente, batte un colpo. Ma più che su contagi e morti nei confronti dei quali c’è un imbarazzante silenzio da parte dell’Ue, le attenzioni di Bruxelles e del presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen sono rivolte alle conseguenze che quest’epidemia sta producendo e produrrà, probabilmente per mesi, sui mercati e sulle finanze pubbliche. Può sembrare una visione miope da parte dell’Europa – e forse per certi versi lo è – ma non si può negare che anche l’andamento dell’economia è diventato un’emergenza nell’emergenza.
URSULA BATTE UN COLPO. Per questo l’Ue sta cercando di capire quali iniziative prendere per fronteggiare quello che appare già un disastro economico con gli indici di tutto il mondo che bruciano centinaia di miliardi al giorno e che, sfortunatamente, vedono l’Italia tra i Paesi messi peggio. “L’epidemia di Covid-19 che sta colpendo diversi Stati membri ha un vasto impatto sulla nostra economia” ha spiegato ieri la presidente della Commissione europea von der Leyen in una conferenza stampa sui primi cento giorni dell’esecutivo Ue. Alla Commissione europea “ci stiamo preparando per l’incontro dei ministri delle Finanze che si terrà la settimana prossima” in un appuntamento che servirà “per discutere la situazione e le possibili azioni a livello comunitario” e magari per arrivare all’approvazione del bilancio dell’Ue nell’era post Brexit senza del quale non sarà possibile prendere decisioni davvero incisive.
Ma c’è di più perché, spiega il presidente della Commissione, “siamo in contatto costante con le autorità nazionali, con i rappresentanti dell’industria e con altri portatori di interessi. Sul versante macroeconomico, sono in costante contatto con Christine Lagarde, presidente della Bce” per cercare di dare una risposta alla crisi economica. Parole che possono sembrare poco più che di circostanza finché la presidente della Commissione non ha affrontato il tema che molti governi, fra i quali quello Conte in prima fila, hanno sollecitato ossia la possibilità per gli Stati membri di sforare i parametri di Maastricht. Un punto su cui, fortunatamente, la Von der Leyen si è detta possibilista spiegando: “Stiamo studiando tutte le opzioni per la flessibilità prevista dal patto di stabilità e per quanto riguarda gli aiuti di Stato alle circostanze eccezionali in questo quadro”.
DIBATTITO. Ora tutta la questione si sposta sui lavori che già domani si svolgeranno a Bruxelles. Tuttavia qualcosa rischia di infiammare il clima all’Europarlamento ben prima dell’inizio della seduta. “Trovo inaccettabile l’ordine del giorno dell’Eurogruppo che in una situazione di emergenza globale mette in cima agli argomenti da discutere l’approvazione del Mes, in secondo luogo il backstop per mettere al sicuro le grandi banche e, infine, in fondo alle priorità la questione legata al Coronavirus” ha spiegato un furibondo Raffaele Trano, presidente della Commissione Finanze della Camera in quota M5S. Sempre secondo il grillino: “L’emergenza che stiamo vivendo giorno dopo giorno sulla nostra pelle ha bisogno di una risposta immediata, concreta, decisa da parte delle Istituzioni europee. Quindi, urge subito lo stralcio della discussione sul Mes per dare massima priorità agli interventi per combattere l’emergenza in Italia e nel resto d’Europa”.