Il centrodestra accoglie l’appello del capo dello Stato e abdica ai toni barricaderi che hanno caratterizzato le scorse settimane per presentare un documento unitario con una serie di proposte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Ieri mattina in una conferenza stampa congiunta al Senato Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno illustrato le loro ricette da “offrire” al Governo e al premier Giuseppe Conte al quale è stato chiesto un incontro ufficiale. Sanità, lavoro, imprese e famiglie: queste per i rappresentanti delle opposizioni, sono le quattro aree sulle quali occorre intervenire attraverso il “varo immediato di un pacchetto di misure di entità pari all’avanzo primario del 2019 e cioè circa 30 miliardi di euro, l’equivalente a 1,7 punti di Pil. Un vero e proprio “bazooka finanziario contro l’emergenza”.
Su questo punto sono stati molto chiari: i 7,5 miliardi messi sul piatto dall’esecutivo non sono sufficienti, “sono meno di quello che spendiamo per il reddito di cittadinanza” ha sottolineato la Meloni, fiera del fatto che “la coalizione di centrodestra si dimostri compatta” e che sia passata la “sua linea”, cioè quella di un’opposizione rigida ma costruttiva (leggi nessun preludio ad un possibile governissimo). “Siamo collaborativi, ci aspettiamo collaborazione e una convocazione dal premier perché pensiamo di avere delle buone idee, questa non è la stagione in cui il Governo deve dimostrare chiusura o presunzione. Mettiamo davanti la Nazione alla fazione: l’unità non è una parola ma un comportamento” ha tenuto a rimarcare la leader di FdI.
Stessa posizione del vice presidente di FI Tajani: “Vogliamo sederci al tavolo e fare cose concrete, non ci interessa andare a prendere il caffè a palazzo Chigi”. Fra le proposte presentate ieri vi è infatti la convocazione di un tavolo permanente fra governo e opposizioni per concordare e aggiornare le misure economiche e sociali. Che dovranno riguardare tutti i settori colpiti, dal turismo all’agroalimentare, dalla manifattura allo spettacolo, fino ai liberi professionisti e agli artigiani. Assolutamente prioritaria, inoltre, una massiccia campagna per il rilancio del Made in italy e dell’immagine dell’Italia nel mondo. Proposte condivise ma toni diversi dal leader della Lega, che attacca L’Ue: “Ci tengo a sottolineare il silenzio assordante che arriva da Bruxelles.
Se siamo una comunità, lo si dimostri nei fatti, ci arrivano solo notizie di blocchi di lavoratori italiani alla frontiere e di prodotti italiani bloccati, è squallida la guerra commerciale ai nostri prodotti, sia dai paesi europei e non”. Anche Meloni si rivolge alla presidente Ursula Von der Leyen, colpevole a suo dire di “non aver ancora speso una parola su questa crisi”. Nel documento presentato, ovviamente non manca il riferimento al ruolo dell’Ue che deve guardare al futuro sostenendo la crescita”: revisione delle regole europee di finanza pubblica, tra cui il Fiscal compact e il patto di stabilità e Crescita; imponente piano di investimenti infrastrutturali finanziato anche dalla Bce; ricorso senza vincoli a tutti i fondi europei 2014-2020 non utilizzati dall’Italia e arginare il rischio sanitario anche con il contrasto all’immigrazione illegale nel continente.
Ritornando all’Italia, si legge nel testo, è fondamentale garantire la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale un numero adeguato di posti in Terapia intensiva a tutti i pazienti per il periodo dell’emergenza e se fosse necessario con l’attivazione di nuovi presidi ospedalieri temporanei; incrementare il personale medico anche coinvolgendo il Corpo militare della Croce Rossa e aumentando le ore di lavoro consentite agli specialisti e ambulatoriali già in servizio; sanificare quotidianamente gli uffici pubblici, le scuole e i mezzi di trasporto. Per le imprese ele famiglie fondamentali gli sgravi fiscali: dalla moratoria sui mutui e sui versamenti fiscali slegati dall’entità del reddito, dal pagamento dei debiti pregressi della PA nei confronti di imprese e professionisti alla proroga della scadenza di febbraio delle cartelle esattoriali. E ancora: sospensione della sugar tax e della plastic tax, reintroduzione dei voucher e della flessibilizzazione della forza lavoro, estensione della cassa integrazione in deroga per la durata dell’emergenza, garantire libertà d’impresa e assunzione.