Si riducono a cinque i punti di distacco tra Lega e Pd secondo gli ultimi sondaggi elettorali realizzati dall’isituto Ixè per la puntata del 3 febbraio di Cartabianca, su Rai3. Brutto colpo per la formazione di Matteo Salvini che, pur rimanendo il primo partito italiano, continua la sua parabola discendente. Come ormai accade da qualche mese a questa parte. Rispetto alle rilevazioni della settimana scorsa scende di mezzo punto percentuale, scivolando al 27,2%, sotto la soglia del 30% dunque: se confrontato al dato reale delle Europee del maggio scorso (34, 3%) e ai sondaggi di agosto che lo davano addirittura al 38%, il calo è davvero rilevante. Soprattutto se messo in relazione al fatto che il Partito Democratico è sempre più vicino, attestandosi al 22%, guadagnando 0,4 punti percentuali sulle ultime rilevazioni.
I dem, analizzando la tendenza più a lungo termine, non sono distanti da risultato registrato alle europee, quando avevano ottenuto il 22,7% dei consensi ma rimane il fatto che in questi giorni difficili per l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus si sta evidenziando un rafforzamento delle forze politiche di Governo, a parte Italia Viva di Matteo Renzi che scivola sotto la soglia del 3%. Non a caso l’ex rottamatore ha cambiato in corsa la sua strategia politico- comunicativa e da ieri non parla più di “governissimo” ma di “dare un sostegno concreto alle famiglie e alle imprese”. Quindi “niente cultura del sospetto” perché “di fronte alle difficoltà un Paese reagisce senza sospetti di inciuci”. Un atteggiamento decisamente più responsabile. Al contrario di Salvini che continua a bombardare il Governo in un momento oggettivamente molto delicato in cui la paraola d’ordine, come auspicato anche dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, dovrebbe essere per tutti, maggioranza e opposizione, “unità nazionale”.
Nelle intenzioni di voto degli italiani, se si andasse oggi alle urne, sempre secondo le rilevazioni dell’istituto Ixè, cresce lievemente anche il Movimento Cinque Stelle, guadagnando un +0,3%: sale dal 15,4% di una settimana fa al 15,7%. I pentastellati rimangono comunque molto distanti dai livelli ottenuti alle politiche del 2018, quando superarono quota 32% in entrambe le Camere. Ma in tempi di “elettorato fluido” due anni sono un’era geologica e oggi il M5S è a pochissimi punti da Fratelli d’Italia. Nonostante il lieve calo di 0,3 punti, l’ascesa del partito di Giorgia Meloni si sta infatti consolidando sempre di più – lento e costante – ed è arrivato al 13,4%. “Il superamento dei 5Stelle in termini di consenso elettorale è il mio prossimo obiettivo, confido che entro qualche settimana il sorpasso avverrà. Vorrei portare la destra ai numeri di Alleanza nazionale, il 15%, percentuale massima mai raggiunta dalla destra in Italia”, commenta così la leader di FdI i sondaggi che la vedono protagonista.
Intanto anche Forza Italia guadagna lo 0,3% e sale al 6,2%. Tra i piccoli partiti, sorridono (si fa per dire…) Europa Verde e Cambiamo (il patito fondato dal governatore della Liguria Giovanni Toti), dati in crescita rispettivamente al 2,2 e allo 0,9%. Giù +Europa (2,3%) di Emma Bonino – di certo non ha aiutato la marcia indietro sul referedum costituzionale per il taglio dei parlamentari che lei e Della Vedova, entrambi provenineti dai Radicali, hanno chiesto di rinviare – e Azione di Carlo Calenda (1,5%). Cresce di poco (0,2%) la percentuale, comunque rilevante, di indecisi e astenuti (38,5%).