Nelle stesse ore in cui il Governo decideva di non eseguire tamponi su cittadini asintomatici e cambiava linea comunicativa per evitare allarmismi, il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana diffondeva sui social, poi ripreso a reti unificate, un video in cui si mostrava con la mascherina chirurgica comunicando la sua decisione di mettersi spontaneamente in quarantena. L’immagine ha poi fatto il giro di tutto il mondo, passata dai tg e in pagina nei più importanti siti e quotidiani internazionali, proprio mentre numerosi Paesi stranieri stavano valutando se vietare o comunque limitare l’ingresso degli italiani. Fatta salva la buona fede del governatore leghista, che con quel gesto voleva “rassicurare” i cittadini lombardi di stare bene in seguito alla positività al Coronavirus riscontrata in una sua collaboratrice, rimane da chiedersi come abbia fatto a non pensare alle ricadute in termine di immagine: una scelta comunicativa sbagliata sia per gli effetti controproducenti sui cittadini lombardi sia per l’inopportunità del messaggio veicolato fuori dai confini, esponendo l’Italia al rischio di un isolamento economico che non ha alcuna giustificazione.
Immediate infatti le reazioni dei media esteri. Tom Kington, corrispondente dall’Italia del quotidiano The Times, si chiede se il presidente della Lombardia che si mette in auto isolamento sia lo stesso che il giorno prima chiedeva di smorzare i toni e invitava a non diffondere il panico spiegando che Covid-19 non “è poi molto di più di una normale influenza stagionale”. Perplessità riportate anche sul quotidiano spagnolo El Paìs: “L’immagine del capo della Regione in quarantena non aiuta il tentativo del governo di ridurre il livello di panico e dramma che circonda la diffusione del virus”. In effetti vedere il presidente della Lombardia che indossa una mascherina può far credere che in realtà sia per difendersi da un’epidemia che ormai è ovunque, il rischio è quello che da fuori si possa realmente pensare che in Italia la situazione sia fuori controllo.
È questa la lettura che ne hanno dato gli esponenti del gruppo lombardo del M5S: “Ha creato inutilmente tensione in un momento nel quale aziende e cittadini hanno bisogno di messaggi coerenti e univoco. Quanto ci costerà la sua trovata mediatica? Quale sarà il ritorno in immagine per la nostra regione e il Paese all’estero?”, si chiedono i penstastellati. A dargli manforte il vice ministro M5S, Stefano Buffagni: “Meglio evitare gaffe e danni – taglia corto rivolgendosi a tutti i governatori senza citare Fontana -. Sul fronte sanitario lasciate parlare gli esperti”. Monito che arriva anche dagli esponenti regionali e nazionali del Pd. “Mostrandosi con la mascherina il presidente Fontana ha amplificato in modo incalcolabile i danni economici causati alla Lombardia dall’emergenza Coronavirus. Mentre tutti chiediamo di far ripartire la nostra economia chi ci vede da fuori ha negli occhi l’immagine del suo presidente che teme di essere stato contagiato”. Così Fabio Pizzul, capogruppo del Pd al Consiglio regionale della Lombardia.
“Un gesto inutile e dannoso per il messaggio che diffonde. Spiace che a farlo siano rappresentati delle istituzioni”, gli fa eco il compagno di partito Matteo Orfini. Duro anche l’eurodeputato e leader di Azione, Carlo Calenda: “Il governatore è un completo irresponsabile. La sua foto con la mascherina farà il giro del mondo. Confermerà l’idea di un Paese assediato e paralizzato dal Coronavirus. Il sistema economico”, spiega l’ex ministro dello Sviluppo Economico “Stava già soffrendo per un inizio di recessione, oggi è ulteriormente e drammaticamente danneggiato dal modo scomposto con cui alcune regioni stanno gestendo la crisi. Il governatore deve avere consapevolezza degli effetti delle sue azioni, altrimenti meglio che cambi lavoro. Critica anche Daniela Santanchè, senatrice e coordinatrice lombarda di FdI: “Ognuno di noi ha le proprie sensibilità, io non mi sarei presentata all’Italia, alla Lombardia, a Milano con la mascherina perché non dobbiamo allarmare o spargere panico. Ci vuole buon senso”. Un vero e proprio effetto boomerang per la propaganda leghista, che probabilmente puntava a convincere tutti che, anche se a rischio diretto Coronavirus lo “zelante” Fontana avrebbe continuato indefesso a fare il suo lavoro, protetto dalla sua mascherina verde.