Sicurezza e immigrazione torneranno ad essere temi distinti. Da affrontare separatamente e ognuno con una norma specifica. Con due Decreti. Il Conte 2 intende superare così i Decreti sicurezza voluti durante il Governo gialloverde da Matteo Salvini e rivelatisi dei Decreti insicurezza, utili solo ad aumentare il numero di clandestini fuori controllo nel Paese. Ma sui migranti si oscilla ancora tra l’accoglimento dei soli rilievi mossi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alle norme volute dal Capitano e una loro trasformazione profonda, come auspicato dal centrosinistra. Questa la sintesi del confronto iniziato ieri a Palazzo Chigi su quello che è il dossier sicurezza e immigrazione nell’ambito dell’agenda 2023.
IL TAVOLO. Alla riunione, presieduta dal premier Giuseppe Conte, oltre al ministro dell’interno Luciana Lamorgese, hanno preso parte il ministro della difesa Lorenzo Guerini, i viceministri dell’interno Vito Crimi e Matteo Mauri, il sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, e, per le delegazioni della maggioranza, la senatrice pentastellata Alessandra Riccardi, la senatrice dem Roberta Pinotti, i parlamentari Gennaro Migliore e Laura Garavini di Italia Viva, la senatrice Loredana De Petris e il deputato Nicola Fratoianni di Leu, a cui si sono poi aggiunti Federico Fornaro di Leu, Giuseppe Brescia del Movimento 5 Stelle, e Stefano Ceccanti del Pd.
Un primo faccia a faccia. Con Pd, Italia Viva e Leu che vorrebbero cambiare radicalmente quelle norme e i 5S che non si discostano molto dai soli rilievi fatti dal Capo dello Stato, partendo da quelli sulle maxi multe alle navi delle ONG. Ma nessun problema particolareo. “È stato un incontro positivo, nessuna tensione”, ha assicurato Fornaro, precisando anche che “il tema non è l’abolizione dei dl Salvini”, ma quello di “mettere mano ai testi”. “Serve un ragionamento complessivo, sicurezza e immigrazione sono temi che non devono andare insieme – ha poi precisato Fratoianni – interveniamo su una normativa sbagliata e andiamo oltre, per discutere l’impianto complessivo dell’immigrazione”. “Dobbiamo discutere di tante cose, ma è stato un ottimo punto di partenza perché c’è stata convergenza su tanti punti, ora ci confronteremo sul testo che elaborerà la Lamorgese, quando lo elaborerà”, ha aggiunto il pentastellato Brescia.
LE REAZIONI. Quei Decreti utilizzati come una clava dalla propaganda leghista sono però ora diventati anche un altro argomento utile al Carroccio per attaccare i giallorossi. “Vediamo cosa sanno fare, perché questo governo tanto non riesce a fare niente”, ha subito dichiarato l’ex ministro Gian Marco Centinaio. “Se vogliono riaprire i porti e i portafogli degli italiani è una follia e se andranno avanti noi siamo pronti ad essere in tutte le piazze per raccogliere firme e bloccarli. C’è bisogno di più sicurezza in Italia”, ha tuonato Salvini.