Compie 21 anni “I migliori vini italiani 2020”, l’appuntamento di degustazione sensoriale promosso da Luca Maroni in occasione della presentazione a Roma del suo Annuario. E con la maggiore età ampiamente raggiunta la kermesse consolida i numeri delle aziende vitivinicole partecipanti e delle etichette ai banchi d’assaggio da oggi al 16 febbraio al Salone Delle Fontane a Roma-Eur con 10mila presenze attese nella quattro giorni all’insegna di Bacco. Il momento clou è previsto stasera con la cerimonia di premiazione delle eccellenze del vigneto Italia, tra cui la veneta Carpenè Malvolti che riceverà il riconoscimento al Cartizze quale “Migliore Prosecco dell’anno”.
Da domani a domenica c’è invece l’apertura al pubblico della manifestazione che, secondo il metodo di degustazione Maroni, vuole dimostrare come sia intuitivo e alla portata di tutti guardare, sentire, odorare e assaggiare il vino nella sua visione più contemporanea. In particolare quest’anno il tema è la riscoperta delle erbe aromatiche e del loro celarsi nel vino. Facendo il punto sulla vendemmia e sullo stato di salute dell’Italia enoica Maroni sottolinea che il nuovo Annuario ha evidenziato che “il comparto vinicolo in Italia è in grande forma”. Tra gli altri protagonisti dei laboratori condotti da Francesca Maroni, sorella dell’autore dell’Annuario e Ceo dell’azienda, è atteso Franco Franciosi, chef patron di Mammaròssa che ha dato vita a “Quote”, progetto di catalogazione dei prodotti abruzzesi in base all’altitudine, dal mare alle vette degli Appennini.
Animeranno inoltre la manifestazione le performance musicali curate della Francigena in Jazz e Swing. Il gruppo”Viglione, Creni, Gattone” accompagnerà la serata di domani con un repertorio di jazz e brani della tradizione manouche, nello stile di Django Reinhardt, trasportando i presenti dall’atmosfera jazzistica americana a quella charmant della Parigi anni ‘30 e ‘40. Domenica si esibiranno infine i “The Swing Barriques”.che proporranno repertori di Ellington, Porter, Gershwin, facendo vivere il brio degli anni 1920/1940. I principali protagonisti saranno comunque sempre i produttori vitivinicoli che racconteranno le loro etichette: “Ho seguito con costanza tanti produttori – ha detto Luca Maroni – e sono stato felice di vedere che molti hanno compiuto grandi investimenti e studi per produrre vini sempre migliori”.