Tanto tuonò che piovve. Nubi nere si addensavano minacciose da tempo sulla tenuta della coalizione di Centrodestra in vista delle prossime regionali di primavera. Data ormai la Toscana per persa – battere il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani sarà arduo, tant’è che ad oggi ancora nessun nome dal fronte opposto è stato ufficializzato – la sfida si concentra tutta al Sud. In particolare fonte di divisioni e veti incrociati sono i possibili candidati in corsa per la Puglia e la Campania. Guarda caso le due Regioni assegnate nell’ultimo vertice di coalizione, quello di fine novembre ad Arcore, rispettivamente a Fratelli d’Italia (in grande ascesa) e a Forza Italia (reduce dalla vittoria in Calabria con Jole Santelli).
Ovviamente a creare scompiglio sono le brame del segretario della Lega Matteo Salvini, che non ha nessun intenzione di rispettare gli accordi. Prima con l’autocandidatura a governatore della Puglia del suo fedelissimo, il patron del Papeete Massimo Casanova – che non aveva usato mezzi termini: con Raffaele Fitto si perde – e poi con una dura nota del segretario regionale Luigi D’Eramo, il Capitano è venuto allo scoperto: il no alla candidaturadell’europarlamentare di FdI, fortemente sostenuta da Giorgia Meloni è ormai ufficiale. “In Puglia con la Lega non si sbaglierà più, abbiamo la responsabilità del consenso della maggior parte dei pugliesi e la vittoria è alla nostra portata con tre parole d’ordine: unità, lavoro e rinnovamento. Oggi abbiamo l’obbligo di imparare dagli errori del passato per vincere e rinnovare la Puglia. Sono certo che al tavolo nazionale i nostri leader sapranno leggere la storia per scrivere il futuro,” così D’Eramo che, tanto per non farsi mancare nulla attacca pure l’alleato: “Trovo quantomeno bizzarro che Ignazio La Russa venga in Puglia a promuovere l’armonia nella coalizione accusando gli alleati di provincialismo e ‘cazzettismo’.
Sicuramente sarà stata una svista. ‘Sviste’ che, però, non si possono commettere quando si gioca con il destino di quattro milioni e mezzo di pugliesi che chiedono un nuovo modello di gestione e sviluppo regionale dopo 15 anni di cattiva amministrazione di sinistra, che qui ha vinto essenzialmente per demeriti del centrodestra che si è presentato diviso per sfide e imposizioni personali”. Il riferimento è chiaramente a Fitto e il coordinatore leghista in Puglia – l’unico, a parte lo stesso Salvini incaricato di parlare a nome della Lega – rimanda tutto al prossimo vertice tra i leader. Che si preannuncia piuttosto infuocato visto che anche il terzo componente della coalizione, Silvio Berlusconi, non ci sta a farsi mettere da parte e ha nuovamente blindato Stefano Caldoro in Campania “Nei sondaggi ha più consensi di tutti, è stato il miglior presidente nella storia della regione Campania, ha guidato con autorevolezza e passione l’opposizione negli ultimi cinque anni, e risulta in tutti i sondaggi il candidato con il più alto consenso tra gli elettori”. Un cavaliere molto determinato, che non intendere rinunciare a una regione chiave del Meridione ed è pronto anche alla corsa solitaria.