Il leader M5S, Luigi Di Maio, è intervenuto al Tempio di Traiano, a Roma, annunciando la scelta di lasciare la guida politica del Movimento. “Oggi si chiude un’era – ha detto Di Maio nel corso del suo lungo intervento – e proprio per questo sto leggendo questo discorso, per la sua importanza, ho iniziato a scriverlo un mese fa. Per stare al Governo serve essere presenti sul territorio in maniera organizzata: ci ho lavorato un anno e ho portato a termine il mio compito”. Al senatore Vito Crimi la reggenza fino agli Stati Generali.
“Tutto quello che facciamo si basa sulla fiducia -ha detto ancora il leader pentastellato -, ci fidiamo delle persone. La storia ci dice che alcuni ci hanno tradito, ma per uno che ci ha tradito almeno dieci ci hanno confermato la loro fiducia, e hanno firmato leggi che hanno cambiato la vita degli italiani. Qualsiasi cosa accadrà mi fido di voi e di chi verrà dopo di me. Posso dire di aver portato a termine il mio compito. Per arrivare fin qui abbiamo fatto salti mortali. Hanno iniziato Beppe e Gianroberto e a loro va tutto il mio grazie di cuore”.
“Ho lavorato per far crescere il Movimento – ha aggiunto Di Maio – e proteggerlo dagli approfittatori e dalle trappole lungo il percorso, anche prendendo scelte dure e a volte incomprensibili. La storia ci dice che alcuni la nostra fiducia l’hanno tradita ma per uno che ci ha tradito almeno dieci quella fiducia l’hanno ripagata”.
“Il M5S – ha aggiunto – è un progetto visionario che non era mai stato realizzato prima e che non ha eguali nel mondo: siamo arrivati al governo, abbiamo indicato un ottimo presidente del Consiglio e due bravissime squadre di ministri e sottosegretari. Nessuno ancora oggi sarebbe pronto a scommettere sul nostro futuro, siamo stati l’incubo degli analisti ma non è finita, è appena cominciata. Il progetto di crescita per i prossimi decenni continua. Il M5S non può essere giudicato per 20 mesi al governo, dobbiamo pretendere di essere valutati alla fine dei 5 anni. Ed è per questo che credo che il governo deve andare avanti, alla fine i risultati si vedranno”.
“Sono consapevole – ha detto ancora il leader M5S – che parte del Movimento è rimasta delusa e si è allontanata da noi e lo rispetto. Governare un movimento tanto eterogeneo è stato complicato, alla fine qualsiasi mediazione ha lasciato scontento qualcuno. Farci apparire divisi, pasticcioni, autoreferenziali è stato sempre il loro modo per combatterci. Anche perché nessuno poteva farci apparire come mafiosi o corrotti. I peggiori nemici sono quelli che al nostro interno non lavorano per il gruppo ma per la loro visibilità. Farci apparire litigiosi è stato il miglior modo per combatterci. E’ bello parlare dei problemi ma è più difficile realizzarli. Il rumore di pochi ha sovrastato il lavoro di moltissimi”.