L’Iran ha avviato la rappresaglia per l’uccisione da parte degli Stati Uniti del generale Qasem Soleimani. Nella notte sono stati lanciati missili contro due basi americane in Iraq. Illeso il personale del contingente militare italiano ad Erbil che si è radunato in un’area di sicurezza. Anche l’esercito iracheno ha chiarito che non ci sono vittime tra le sue file. Non è chiaro al momento se e quanti morti o feriti abbia provocato l’attacco.
In un tweet il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif parla di “misure proporzionate di autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite” spiegando che l’attacco era mirato “alla base da cui sono stati lanciati attacchi armati codardi contro i nostri cittadini e alti funzionari”. “Non cerchiamo l’escalation o la guerra, ma ci difenderemo da qualsiasi aggressione”, conclude Zarif.
“Tutto bene! Missili lanciati dall’Iran in due basi militari situate in Iraq. Valutazione delle vittime e dei danni in corso ora. Fin qui tutto bene! Abbiamo di gran lunga i militari più potenti e ben equipaggiati del mondo!”, ha scritto sempre su Twitter il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha riunito il Consiglio di Sicurezza Nazionale con il segretario di Stato Mike Pompeo e il segretario della Difesa Mark Esper.
In merito allo stesso attacco, lo Stato Maggiore della Difesa conferma in una nota che “nessun militare italiano è rimasto coinvolto e i mezzi e le infrastrutture in uso al contingente militare italiano non hanno subito danni”. “Al momento dell’attacco sono state messe in atto tutte le procedure di contingenza tese alla salvaguardia della sicurezza del contingente dislocato nell’area di Erbil”, prosegue lo Stato Maggiore.