Verissimo va in onda su Canale 5 dal 1996, quando il celebre autore Gregorio Paolini creò questo nuovo rotocalco inizialmente legato alla redazione del TG5 e dedicato principalmente alla cronaca, bianca, nera e rosa. Nei primi dieci anni la conduzione è quasi sempre stata affidata a Cristina Parodi, tranne alcune brevi parentesi con la coppia Giuseppe Brindisi – Benedetta Corbi e qualche mese con Paola Perego. Dal settembre 2006, però, la trasmissione ha mutato decisamente pelle: non più dal lunedì al venerdì bensì solo al sabato pomeriggio e, soprattutto, un nuovo volto alla guida, cioè quello giovane e accogliente di Silvia Toffanin. E cambia anche la linea editoriale: il focus è incentrato sul gossip e sulla cronaca rosa, senza disdegnare comunque importanti cenni alla cronaca nera.
Scommessa vinta? Parrebbe proprio di sì, visto che quello che sembrava uno degli ennesimi spazi leggeri e inflazionati di infotainment è invece riuscito a ritagliarsi una fetta di pubblico molto larga e affezionata, raggiungendo risultati di ascolti a dir poco sorprendenti e confermandosi negli anni leader del sabato pomeriggio. Secondo OmnicomMediaGroup, multinazionale che fornisce dati e analisi alle più grandi aziende del mondo che pianificano pubblicità in Italia, infatti, il format condotto dall’attuale compagna di Piersilvio Berlusconi veleggia su cifre che lasciano poco spazio ai dubbi: la media di questo inizio di stagione, vale a dire settembre – dicembre 2019, è di 2.472.117 spettatori, con uno share medio del 20,2%.
E questi numeri sono perfettamente in linea con quelli dello stesso periodo dello scorso anno. È indubbio che, in particolare nel corso dell’anno appena concluso, il format abbia puntato soprattutto su storie di ampio e facile appeal come, per esempio, l’infinita “telenovela” del finto matrimonio tra Pamela Prati e Mark Caltagirone, con tanto di ospitate shock della soubrette sarda e del suo entourage. Tuttavia, è proprio questo il punto di forza di “Verissimo”: dare in pasto al grande pubblico diversi scoop in anteprima e relative interviste ai principali protagonisti della cronaca rosa.
Non va dimenticato, però, che il format del Biscione anche in questi anni ha dimostrato una certa sensibilità verso argomenti legati a una forma di giornalismo più impegnato, rimandando ai primi anni del programma in cui il sottotitolo era proprio “Tutti i colori della cronaca”: a partire dal 2012 è stato dato uno spazio fisso ai drammi comportati dalla crisi economica di quel tempo, per citare solo un caso. In tutto questo, buona parte del merito va data naturalmente alla conduttrice: la Toffanin è sempre elegante e mai sopra le righe, sa tenere in pugno la conduzione con gentilezza senza però scadere nella faziosità e non risparmiando ai suoi numerosi ospiti domande pungenti e dirette.
A supportare la brava ex “letterina” sono soprattutto le donne e il Sud Italia, come dimostra il profilo sociologico sempre a cura di OmnicomMediaGroup: la quota femminile è infatti decisamente più elevata rispetto a quella maschile (73% femmine vs 27% maschi) con circa il 78% dell’audience che ha più di 45 anni. Le regioni del Meridione sono quelle che riportano i dati d’ascolto maggiori in termini di share, a differenza del Nord. Infatti Sicilia, Calabria e Puglia fanno registrare dati superiori alla media mentre Lombardia ed Emilia Romagna riportano i risultati d’ascolto più bassi.