Silvio Berlusconi ha davvero fatto sesso a pagamento con Ruby e sapeva che la ragazza era minorenne? Con la sua telefonata in questura la notte tra il 27 e 28 maggio 2010, quando ai funzionari di polizia disse che la ragazza, fermata per un furto, era la nipote di Mubarak e chiese di affidarla a Nicole Minetti, abusò della sua qualità di presidente del Consiglio? Oggi i giudici della quarta sezione penale davanti ai quali si celebra il processo Ruby dovranno dare una risposta a queste domande.
GIUDICI CHIAMATI A DECIDERE: TRE SCENARI. I giudici hanno davanti tre possibilità: possono assolvere Berlusconi o condannarlo per entrambi i reati, oppure assolverlo solo da uno dei due capi d’imputazione. Potrebbero quindi decidere che Berlusconi fece solo pressioni indebite ai funzionari della questura di Milano, quando chiese di affidare Ruby a Nicole Minetti per evitare che parlasse delle cene di Arcore e del bunga bunga. La pena prevista per il reato di concussione nella forma dell’induzione indebita va da un minimo di 3 a un massimo di 8 anni. Per i poliziotti, che oggi sarebbero imputati per non aver resistito alle pressioni, in ogni caso non ci sarebbero conseguenze perché nel 2010 questa possibilità non esisteva. Il collegio presieduto da Giulia Turri potrebbe invece stabilire che il Cavaliere, allora 73enne, fece solo sesso con Ruby sapendo che la ragazza non aveva ancora compiuto 18 anni. Per il reato di prostituzione minorile la pena prevista va da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 3 anni e comprende una multa non inferiore ai 5.364 euro. Resta in campo anche la richiesta della interdizione perpetua dai pubblici uffici. Qualsiasi decisione prendano i giudici, comunque, il procedimento sarà ancora lungo: resta ancora da celebrare tutto il processo di appello e poi dovrà esprimersi la Cassazione.
LA RICHIESTA DELL’ACCUSA: 6 ANNI. Lo scorso 13 maggio il procuratore aggiunto Ilda Boccasini e il pm Antonio Sangermano hanno chiesto per Berlusconi una condanna a 6 anni di carcere, di cui 5 per induzione indebita e 1 per prostituzione minorile, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e 6 anni di interdizione legale.
LA DIFESA CHIEDE L’ASSOLUZIONE. I legali del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno chiesto che il loro assistito venga assolto oppure la trasmissione degli atti al tribunale di Monza, competente per territorio, dato che la villa di Arcore, dove Ruby avrebbe fatto sesso con il Cavaliere, è nel territorio di Monza e perché quando il capo di gabinetto Pietro Ostuni rispose al telefono era a casa sua a Sesto San Giovanni. In subordine, i difensori di Berlusconi chiedono che ad occuparsi del caso sia il tribunale dei ministri. Secondo i difensori del Cavaliere, infatti, quando nella notte tra il 27 a il 28 maggio Berlusconi telefonò in questura chiedendo che Ruby fosse affidata a Nicole Minetti, riteneva che la ragazza fosse realmente imparentata con Mubarak e come presidente del Consiglio cercò di evitare un incidente diplomatico.