Un cartello di imprese per tutelare la salute dei dipendenti di grandi aziende e pubbliche amministrazioni spartendosi il mercato e assicurandosi le migliori condizioni economiche possibili. A scoperchiare il sistema è l’Antitrust con un provvedimento firmato dal presidente Roberto Rustichelli a ottobre scorso ma che solo ieri ha visto rigettare per la terza volta dal parte del Tar del Lazio una richiesta di annullamento della delibera del Garante e il pagamento delle consistenti sanzioni previste.
L’ISTRUTTORIA. La posta in gioco, d’altra parte, supera i cento milioni di euro della quarta gara (Sic4) sui servizi di medicina del lavoro indetta dalla Consip, la centrale per gli acquisti dello Stato, che è risultata determinante nel far emergere gli accordi anti-concorrenziali, avendo segnalato il 25 gennaio scorso alcune incongruenze nelle offerte economiche presentate da alcune imprese. Sospetti sensati, come ha poi ribadito l’Antitrust dopo una approfondita istruttoria (relatore il commissario Michele Ainis), accertando la partecipazione alla gara Consip di numerosi soggetti “con l’intento di pervenire ad una concordata ripartizione dei lotti, attraverso la mancata presentazione di offerte o la presentazione di offerte cosiddette a scacchiera”.
Le società sanzionate sono Com Metodi Spa (1.359.022 euro), Igeam Srl (529.790 euro), Igeamed Drl (477.574 euro), Igeam Academy Srl (166.023 euro) e Sintesi Spa (700.182 euro). Per quanto poco note al grande pubblico, stiamo parlando di alcune tra le maggiori aziende nel settore dei servizi alla salute dei lavoratori e della sicurezza negli ambienti di lavoro, come previsto da numerose leggi nazionali e comunitarie a tutela del personale esposto a rischi connessi all’attività svolta. Solo quattro società in tutta Italia, su settantacinque esaminate nell’istruttoria, generano un fatturato annuo superiore ai cinque milioni di euro (Sintesi, Com Metodi, Igeam e Sma, giusto quest’ultima estranea al cartello).
LE PROVE. Dopo l’acceso nelle imprese e aver sentito le parti, l’Antitrust ha ricostruito incontri, scambi di informazioni ed email tra le società che in teoria dovevano essere concorrenti, evidenziando una singolare desistenza reciproca sulle offerte economiche relative ai lotti da spartirsi, riuscendo in questo modo a battere chiunque in gara. In una di queste comunicazioni acquisite presso la sede di Igeam dopo un incontro con la società Com Metodi è scritto testualmente “Win-Win. La ripartizione dei lotti rimane la medesima (rispetto alla gara Consip precedente, ndr) e Basilicata e Abruzzo ce le dividiamo”.