Dopo le polemiche in cui è rimasto coinvolto con l’accusa addirittura di un potenziale conflitto d’interessi a dir poco grottesco (il figlio non ha alcun ruolo dirigenziale ma è semplicemente un impiegato alla Popolare di Bari), il senatore M5S Elio Lannutti è pronto in ogni caso a fare un passo indietro, con l’unico scopo di far partire la commissione d’inchiesta sulle banche. A comunicarlo è stato ieri proprio il leader del Movimento cinque stelle, Luigi Di Maio, nel corso della puntata di Porta a Porta andata in onda su Rai1.
“Ringrazio Lannutti, che si è detto disponibile a un passo di lato per far partire quella commissione. Negli accordi, la presidenza andrà al Movimento 5 Stelle. Diremo ai commissari di riunirsi ed individuare la strada migliore per trovare un accordo”, ha spiegato lo stesso Di Maio. Dopo Lanutti, per la presidenza, ha continuato l’attuale ministro degli Esteri, “credo che in ordine ci fossero Alvise Maniero e Carla Ruocco”.
Dunque, salvo ulteriori sorprese, la presidenza della commissione Banche dovrebbe andare a uno dei due pentastellati. L’obiettivo ora del Movimento è che si procrastini ancora l’avvio dei lavori in commissione. Nel frattempo, infatti, è slittata a data da destinarsi la nomina dei vertici della commissione. Almeno finché non verrà trovata un’intesa sul nome all’interno della maggioranza. Ma superato lo scoglio Lannutti non dovrebbero sorgere problemi sui nomi di Maniero e, soprattutto, della Ruocco che anzi è stata una delle prime a caldeggiare un Governo col Pd.