Polemiche nell’Aula del Senato dopo la dichiarazione di inammissibilità nel maxiemendamento alla Manovra della norma sulla cannabis light. L’annuncio da parte del presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati è stato accolto da un applauso dai banchi del centrodestra.
“Nel pieno rispetto della Presidenza del Senato e delle sue funzioni – afferma in una nota il senatore M5S Matteo Mantero – dissentiamo dalla decisione di stralciare la norma che andava a regolare la canapa industriale. Siamo molto dispiaciuti per la decisione presa e del comportamento delle opposizioni, che dimostrano estrema ignoranza in materia, festeggiando con un applauso la cancellazione di questa norma. Questo emendamento, è bene precisare, non riguarda la droga ma va a incidere sugli agricoltori”.
“In Italia – ha aggiunto l’esponente pentastellato – ci sono 3 mila aziende che coltivano la canapa, che non delocalizzano, e che danno da lavorare a 12mila persone. Quindi l’applauso che le opposizioni hanno fatto in aula, lo hanno fatto in faccia agli agricoltori italiani. Mi aspetto ora che la Presidenza del Senato metta in calendario alla prima seduta utile la richiesta di urgenza, sottoscritta da 50 senatori, di modifica del testo sulla canapa industriale”
“Ci tengo a ringraziare tecnicamente il Presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia e a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore” ha detto Matteo Salvini.
“Non entro nel merito della dichiarazione di inammissibilità – scrive su Facebook la vicepresidente del Senato Paola Taverna (M5S) – stabilita dalla presidente Casellati sull’emendamento in materia di canapa. Dico solo che gli applausi della Lega e di tutta la destra sono uno schiaffo in faccia alle migliaia di agricoltori che producono canapa industriale. Le parole di Salvini che si è spinto a parlare di ‘Stato spacciatore’ dimostrano solo la sua ignoranza e la sua malafede su un argomento che merita serietà e competenza. Un tradimento per tutto il comparto agricolo”.
L’inammissibilità riguarda anche la tobin tax (che introduceva un’aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online) e lo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia.