L’Eurosummit ha accolto la proposta italiana di modificare le conclusioni che riguardano il negoziato il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). La modifica che rende più esplicito il concetto che il negoziato deve proseguire e non finire a gennaio. Non cambia però la tabella di marcia che si è dato l’Eurogruppo per l’approvazione entro i primi mesi del 2020. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva chiesto ai leader europei di modificare le conclusioni del Vertice Ue sul “punto 2 delle conclusioni in modo da dare atto che c’è ancora da lavorare per la revisione del Mes”. La richiesta di modifica dell’Italia consiste nel chiedere “all’Eurogruppo di continuare a lavorare al pacchetto di riforme del’ESM”, anziché “chiedere all’Eurogruppo di finalizzare il lavoro tecnico riguardante il pacchetto di riforme”.
Conte, nel suo intervento all’Eurosummit, ha ricordato -che il Parlamento italiano, sia a giugno sia mercoledì scorso, ha espresso una chiara opzione per la logica di pacchetto “in modo da riservarsi una valutazione complessiva dei vari elementi del processo di riforma”. L’Italia, ha detto il premier, “si farà promotrice di un rilancio sul negoziato sull’Unione bancaria”. Sul Mes, ha poi spiegato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine del vertice sono stati fatti “importanti progressi” ma “dobbiamo continuare a lavorare a livello di ministri”. “Dobbiamo fare progressi”, ha detto ancora Michel anche sull’Unione bancaria e il bilancio dell’Eurozona aggiungendo che “non è facile ma dobbiamo lavorare per un buon accordo”.
“Il governo – ha spiegato Conte durante la conferenza stampa al termine dell’Eurosummit – è in piena sintonia con la posizione del Parlamento che lo scorso giugno ha chiesto una logica di pacchetto e cioè una valutazione complessiva perché se si ragiona di riforme che hanno tre articolazioni, è giusto valutarle complessivamente. Ieri l’altro c’è stato un ulteriore passaggio al Parlamento e io stesso ho riassunto un po’ di queste criticità che sono trapassate nella risoluzione finale votate dalle forze di maggioranza. L’ho rappresentato nel mio intervento. Stiamo parlando della revisione di un istituto scoperto oggi in Italia nel dibattito pubblico ma che invece c’è dal 2012”.
“Continuiamo a lavorare su una revisione – ha detto ancora il presidente del Consiglio -, ci sono delle criticità, le famose Cacs. Noi ci riserviamo una valutazione complessiva vedremo come saranno configurati i vari aspetti di riforma. Fino ad ora non abbiamo firmato e sottoscritto nulla come è stato chiarito a dispetto delle mistificazioni anticipate”.