“Assolutamente no, non credo che sia in gioco la tenuta del governo”. La senatrice M5S, Elvira Evangelista, non ha dubbi. Le tensioni sulla riforma della prescrizione non avranno contraccolpi sulla maggioranza giallorossa. Anche perché, spiega, “siamo prontissimi ad ascoltare ogni buona proposta che ci aiuti a raggiungere l’obiettivo complessivo prefissato: una giustizia certa e veloce”. Ed è su questo che ora occorre concentrarsi: “La durata ragionevole dei processi deve essere garantita con una giustizia che funziona e non estinguendo i reati, con l’impunità dei colpevoli”.
Alla Camera Pd e Italia Viva potrebbero votare il ddl Costa (Forza Italia) che disinnesca lo stop della prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Se accadesse le conseguenze politiche quali sarebbero?
“Non credo accadrà. Il fatto che il Pd abbia votato contro la procedura d’urgenza per l’esame della proposta di Costa è un segnale positivo, l’Italia deve fare passi in avanti sulla certezza della pena, non indietro. La nuova norma che blocca la prescrizione dopo la sentenza di primo grado è già approvata dallo scorso anno, con la legge Spazzacorrotti, e entra in vigore a gennaio. Adesso concentriamoci sulla seconda parte del lavoro: dimezzare i tempi dei processi”.
Di Maio lo ha detto chiaramente: se il Pd vota con Forza Italia sulla prescrizione sarebbe un Nazareno 2.0. Tradotto, niente più maggioranza e addio Governo?
“Assolutamente no, non credo che sia in gioco la tenuta del governo. In queste ore c’è un confronto in atto con il Partito democratico. Di Maio e Bonafede lo hanno ribadito anche nelle ultime ore, siamo prontissimi ad ascoltare ogni buona proposta che ci aiuti a raggiungere l’obiettivo complessivo prefissato: una giustizia certa e veloce”.
Il nodo per il Pd è la durata dei processi: bloccando la prescrizione il risultato sarebbe ”fine processo mai”. Un’obiezione fondata a suo avviso?
“Se avessimo proposto solo la riforma della prescrizione capirei l’obiezione. Ma stiamo lavorando da mesi alla riforma del processo penale con il contributo di tutti: magistrati, avvocati e le altre forze politiche di maggioranza, proprio per dare tempi certi al processo. La durata ragionevole dei processi deve essere garantita con una giustizia che funziona e non estinguendo i reati, con l’impunità dei colpevoli”.
Il problema della eccessiva durata dei processi però resta, anche a prescindere dalla riforma della prescrizione. Come se ne esce?
“Abbiamo stanziato i fondi per assumere migliaia tra assistenti, tecnici, dirigenti, funzionari, magistrati. Poi la riforma conterrà un pacchetto di misure che eliminano tante cause di rallentamento. Vogliamo valorizzare l’udienza filtro prima del rinvio a giudizio, la figura del giudice monocratico in appello, i tempi certi per le indagini preliminari e le procedure disciplinari per i giudici che non svolgono al meglio il loro lavoro. Poi cancelliamo un’assurdità: oggi se durante un processo cambia un giudice del collegio, si riparte dal principio. Queste e altre novità garantiranno un processo più veloce ed efficiente”.
Con la Lega c’era l’accordo di approvare la riforma del processo penale per ridurre i tempi dei giudizi prima dell’entrata in vigore del blocca-prescrizione. Il Partito democratico non è convinto che la riforma del ministro Bonafede assicuri questo obiettivo, lei che ne pensa?
“Sì ma la Lega poi ha tradito ogni accordo non presentandosi al tavolo tecnico e facendo cadere il governo. Sul contenuto della legge con il Pd c’è un accordo di massima e il confronto per ulteriori arricchimenti è aperto con piena disponibilità. Sono misure importanti, frutto di mesi di approfondimento e in Parlamento potremo fare un ulteriore grande lavoro per dare ai cittadini, ma soprattutto alle vittime dei reati, una rinnovata fiducia nel sistema giustizia”.