Dopo giorni di polemiche, i togati del Consiglio superiore della magistratura, insieme al laico del M5S Fulvio Gigliotti, sono scesi in campo sul caso Open criticando aspramente le parole di Matteo Renzi. Come si legge nella nota dei consiglieri, all’indomani delle perquisizioni ai finanziatori della fondazione Open, organizzatrice della Leopolda e sostenitrice della scalata alla politica di Matteo, l’ex premier aveva tuonato: “Penso che siamo in presenza di un vulnus, di una ferita al gioco democratico”.
Una frase che non è andata giù alle toghe italiane e che è finita nella lettera di denuncia con cui i consiglieri del Csm chiedono al Comitato di presidenza di intervenire aprendo un procedimento a difesa dei magistrati fiorentini, in particolare del procuratore capo Giuseppe Creazzo più volte finito nel mirino di Renzi. Secondo i consiglieri, le dichiarazioni dell’ex premier sono da censurare in quanto “non si limitano ad una critica, sempre legittima, del merito del provvedimento, ma costituiscono commenti che alimentano un clima di delegittimazione nei confronti dei magistrati”.
Un astio diffuso che, prosegue il documento, “emerge con decisione dal contenuto dei numerosi post pubblicati sui social e delle dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione nelle ultime ore” da parte di un gran numero di soggetti.