Nel Governo ci sono ancora posizioni diverse sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), il cosiddetto Fondo Salva Stati. La decisione definitiva arriverà solo in occasione del voto di Camera e Senato, il prossimo 11 dicembre, quando si svolgeranno le consuete comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo che si terrà nei due giorni successivi. Intanto oggi alle 13 alla Camera e alle 15.30 al Senato il premier terrà un’informativa urgente proprio sulla riforma del Mes.
Questo l’esito del vertice di maggioranza che si è concluso in nottata, e al quale erano presenti tra gli altri il premier, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il ministro degli Esteri e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, il ministro per i Beni Culturali e capo delegazione del Pd nel Governo, Dario Franceschini, e il ministro della Salute Roberto Speranza (Leu). Era assente la delegazione di Italia Viva. Al termine del vertice, Di Maio ha parlato di “confronto civile e costruttivo” con il Pd, e ha chiarito: “Nulla si deciderà finché non si arriverà in Parlamento quando il presidente del Consiglio verrà a riferire e si dovrà approvare una risoluzione”.
“Abbiamo dato un mandato molto forte al ministro Gualtieri a trattare e rappresentare gli interessi nazionali sia sulla parte che riguarda l’unione bancaria sia sui miglioramenti del MES”, ha spiegato Franceschini, confermando che “sarà il Parlamento a dare delle linee di indirizzo con una risoluzione che dovrà ratificare il lavoro fatto fino ad allora”. Fonti M5S riferisco, invece: “Il parlamento è sovrano ed è un bene che si sia deciso di non dare nessuna luce verde fino a quando il parlamento non ne discuterà. E’ il parlamento che parla per primo. Per noi noi tante cose nell’Unione Economica e Monetaria vanno e riviste”.
In vista della prossima riunione dell’Eurogruppo del 4 dicembre 2019, si è appreso a margine del vertice notturno, il Governo affronterà il negoziato riguardante l’Unione Economica e Monetaria (completamento della riforma del Mes, strumento di bilancio per la competitività e la convergenza e definizione della roadmap sull’unione bancaria) seguendo una logica di “pacchetto”.
“Passerò in Parlamento – ha ribadito ieri il premier Conte – e metteremo tutti i tasselli al loro posto e inizieremo a spazzare via tutte le fesserie che sono state dette, ne ho ascoltate tante. Sono molto paziente ma il momento in cui dovremo spazzare via le chiacchiere che sono state fatte, sarà lunedì. Lunedì non ci sarà nessuna battaglia, è una informativa doverosa al Parlamento da parte del presidente del Consiglio che ogni volta che è stato chiamato, ogni volta che ha avuto e avrà la possibilità di informare, dialogare con i membri del parlamento lo fa”.