Niente turbo per il salva-prescrizione. Come previsto ieri la conferenza dei capigruppo alla Camera ha respinto la richiesta di Forza Italia di calendarizzare con la massima urgenza la discussione sul disegno di legge presentato dall’azzurro Enrico Costa (nella foto), che prevede la cancellazione dello stop alla prescrizione dopo una sentenza di primo grado, riforma inserita nello Spazzacorrotti e che entrerà in vigore dal prossimo 1 gennaio. A decidere i tempi del dibattito sarà direttamente l’Aula il 3 dicembre. Una possibile intesa sul ddl Costa tra il centrodestra, Italia Viva e Pd, che isolerebbe M5S e rappresenterebbe una mina potente sul già fragile Governo giallorosso, non è però più tanto probabile. Dem e pentastellati sembrano infatti vicini a un accordo su prescrizione, tempi del processo e manette agli evasori. I contatti sul tema tra le due forze politiche in questi giorni si stanno susseguendo e il Conte 2 sembra così non dover temere colpi particolari sul fronte giustizia.
IL PUNTO. Lo stop alla prescrizione previsto nello Spazzacorrotti è stato voluto dai gialloverdi con l’impegno a riformare contestualmente l’intero sistema della giustizia, garantendo tempi certi e giusti nei processi, affinché, bloccando anche i termini di prescrizione, non si rischi di ritrovarsi imputati a vita. Caduto il Conte 1 e con un accordo sulla giustizia ancora difficile nel Conte 2 tra M5S e Pd, la riforma non è però ancora stata neppure discussa e dal 1 gennaio scatterà lo stop alla prescrizione. Un particolare indigesto per gli stessi dem e su cui Forza Italia, sostenuta da tutto il centrodestra, batte per cercare di far approvare subito il disegno di legge che cancellerebbe lo stop alla prescrizione.
LE ACCUSE. Duro ieri l’intervento di Costa dopo la decisione della capigruppo. “Predicano bene, razzolano male, e soprattutto strisciano sotto i piedi di Bonafede. La conferenza dei capigruppo – ha affermato il capogruppo di Forza Italia in Commissione giustizia a Montecitorio – a causa del diniego della maggioranza (di tutti i gruppi di maggioranza, nessuno escluso), non concede l’urgenza per discutere la nostra proposta sulla prescrizione. Ce lo aspettavamo, e andiamo avanti comunque, senza indugio. Chiederemo che sia l’aula, martedì, ad esprimersi e, se neanche l’aula votasse l’urgenza chiederemmo di fissare l’esame durante le vacanze di Natale. Ai principi di civiltà giuridica non si deroga. Siamo pronti a passare Natale in Parlamento – ha concluso – per scongiurare l’entrata in vigore dello stop alla prescrizione. Come in tanti altri casi, un giorno riconosceranno sulla loro pelle la dignità della nostra battaglia”.
A fargli eco il collega Francesco Paolo Sisto: “I 5 Stelle inseguono la condanna e la punizione, non la giustizia. Per questo continueremo a batterci affinché la folle riforma della prescrizione venga per lo meno rinviata di un anno. Vogliamo impedire che i 5 Stelle declassino il nostro Paese a un livello inferiore a quello che ci spetta per storia e cultura”. Di più: “L’analfabetismo giuridico-istituzionale di Luigi Di Maio è pari solo al suo becero giustizialismo. Dietro la definizione di furbetto affibbiata a chi beneficia della prescrizione, infatti, c’è un mondo: la totale ignoranza del dettato costituzionale, lo sloganismo senza significato, l’idea forcaiola per cui chiunque sia sottoposto a un procedimento sia colpevole a prescindere e debba, perciò, essere sottoposto a un processo senza fine”.
NESSUN PASSO INDIETRO. Sulla prescrizione M5S però non arretra. E lo ha ribadito ieri proprio il capo politico. “La riforma della prescrizione – ha sostenuto Luigi Di Maio intervenendo a Radio Anch’io, su Radiouno – c’è già, entra in vigore dall’1 gennaio e fa in modo che non ci siano furbetti impuniti che la fanno franca nei processi, perché si perde troppo tempo. I parenti delle vittime della strage di Viareggio – ha aggiunto – ci dicono ogni giorno che la prescrizione va mitigata perché potrebbero non avere giustizia”. Un particolare quest’ultimo davanti al quale è comunque opportuno ricordare che lo stop alla prescrizione inserito nello Spazzacorrotti entrerà in vigore dal prossimo 1 gennaio, ma solo per i reati commessi da quella data in poi. Visto che ormai l’accordo con i dem in tema di giustizia sembra sempre più probabile, il disegno di legge Costa non appare comunque più destinato a dare la spallata al Conte 2.