Sofferta, più volte finita in bilico, con pochi passi in avanti e tante battute d’arresto, la missione di Ursula von der Leyen sembra questa volta quasi completa. Il Consiglio dell’Unione europea ieri ha dato l’ok alla squadra dei nuovi 27 commissari e per insediarsi l’esecutivo Ue attende ora solo l’ultimo via libera da parte dell’Europarlamento. Il Consiglio Ue, attualmente presieduto dal finlandese Antti Rinne, ha approvato le scelte fatte per la Commissione da von der Leyen. Una decisione che apre la strada al voto del Parlamento europeo sulla Commissione Ue, in programma per domani. In caso di approvazione anche da parte di Strasburgo, l’esecutivo comunitario dovrà quindi essere definitivamente nominata dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata e poi potrà poi iniziare il proprio mandato il primo dicembre, guidando così l’Unione europea fino al 2024.
Dopo aver dovuto cambiare ben tre aspiranti commissari, bocciati dall’Europarlamento, la presidente ha scelto Thierry Breton (Francia), Ms Helena Dalli (Malta), Valdis Dombrovskis (Lettonia), Elisa Ferreira (Portogallo), Mariya Gabriel (Bulgaria), Paolo Gentiloni (Italia), Johannes Hahn (Austria), Phil Hogan (Irlanda), Ylva Johansson (Svezia), Věra Jourová (Republica Ceca), Stella Kyriakides (Cipro), Janez Lenarčič (Slovenia), Didier Reynders (Belgio), Margaritis Schinas (Grecia), Nicolas Schmit (Lussemburgo), Maroš Šefčovič (Slovacchia), Kadri Simson (Estonia), Virginijus Sinkevičius (Lituania), Dubravka Šuica (Croazia), Frans Timmermans (Paesi Bassi), Jutta Urpilainen (Finlandia), Adina Vălean (Romania), Olivér Várhelyi (Ungheria), Margrethe Vestager (Danimarca), Janusz Wojciechowski (Polonia), ai quali si aggiunge Josep Borrell Fontelles (Spagna), nominato Alto rappresentante per la politica estera al posto di Federica Mogherini.
IL CASO BREXIT. Nessun candidato britannico nella lista visto che, nonostante la procedura d’infrazione avviata da Bruxelles, la Gran Bretagna non ha fatto proposte, essendo ormai Boris Johnson concentrato soltanto sulla Brexit e dunque sull’uscita dall’Ue. Ursula von der Leyen, dopo tanti intoppi, questa volta appare sicura che il suo insediamento questa volta sia davvero vicino. “Non vediamo l’ora che arrivi mercoledì – ha dichiarato ieri – ogni cosa è al suo posto, il rinvio di quattro settimane ci è servito per lavorare duro, siamo pronti per partire e l’Europa è pronta, quindi andiamo a lavorare, questo è il messaggio più importante”. Sul voto del Parlamento europeo von der Leyen si è infatti detta “fiduciosa” di ottenere una maggioranza al voto, ricordando il “processo costruttivo e buono delle audizioni” dei commissari. “Cosi’ funziona la democrazia”, ha specificato, senza accennare alla minima polemica sui tre commissari che aveva scelto e che sono stati bocciati.