Agorà è un programma di approfondimento politico che va in onda su Rai Tre dal settembre del 2010, dalle 8 alle 10 del mattino. Inserito in una fascia oraria, quella delle morning news, ormai sempre più ambita dai personaggi politici così come dai grandi network televisivi che investono sempre di più su questo slot temporale, quasi come la prima serata, il contenitore della terza rete della tv di Stato ha visto susseguirsi alla sua conduzione pesi massimi dell’informazione come Andrea Vianello, poi nominato direttore di Rai Tre nel 2013, Gerardo Greco e, da settembre 2017, Serena Bortone (nella foto), reduce da esperienze rilevanti nelle vesti di inviata internazionale, testimoniando tappe fondamentali come le elezioni negli Stati Uniti e in Francia. La trasmissione non si ferma neppure in estate, e ad agosto (importantissimo per la politica italiana, col cambio della maggioranza di governo) con la conduzione di Monica Giandotti ha dato per prima molte notizie rilevanti.
NIENTE POLITICHESE. Tornano all’attuale padrona di casa, da quando la Bortone è passata alla guida di “Agorà”, ha impresso subito il suo timbro alla trasmissione, introducendo gli argomenti e i fatti che verranno trattati con un linguaggio semplice, lineare e diretto, senza fronzoli ma facendosi capire da tutti. L’ideale per un talk a quell’ora, in cui davanti alla tv il target è un mix tra una fascia economica medio-alta e con un buon livello d’istruzione e un livello più popolare che non ama i tecnicismi e il “politichese” troppo arzigogolato. Proprio per questo, la Bortone in studio si mostra ferma e decisa, pronta ad “azzannare” l’ospite che si compiace del suo linguaggio difficile e ingarbugliato al fine di riportarlo coi piedi per terra. E questo vale per tutti gli ospiti, dal più autorevole a quello meno influente. Sempre molto preparata (nonostante l’ora non inizia la trasmissione senza aver letto molti giornali) e amante del confronto anche aspro (ma nemica delle sovrapposizioni in studio), Serena riesce nella non facile impresa di far convivere la tradizione di una rete “impegnata” con i linguaggi e i fenomeni politici legati alle tendenze più moderne. Tutto ciò si riflette sulla buona riuscita del programma e gli ottimi ascolti, ed è merito indiscutibile anche di una validissima squadra di autori.
I DATI. Secondo un report della multinazionale OmnicomMediaGroup, infatti, nell’ultimo periodo settembre-novembre, Agorà raggiunge, in media, 472 mila telespettatori circa, per uno share pari al 9%, nonostante i numerosi cambi e ribaltoni a livello politico. Il target in possesso di un titolo di studio alto (laurea) è molto affine al programma e segna uno share dell’11%, quindi un dato superiore alla media del programma calcolata sul target individui (9%), così come gli appartenenti alle classi socio-economiche medio alte. Il pubblico presenta una quota femminile leggermente più elevata rispetto a quella maschile (52% donne vs 48% uomini) con il 93% dell’audience che ha più di 45 anni. Guardando sempre allo share, le regioni con i dati d’ascolto più elevati risultano essere quelle del Centro (Toscana e Marche) a differenza delle regioni del Sud Italia (Sicilia, Puglia e Abruzzo).