Emissioni e dunque veleni sul quartiere Tamburi di Taranto anche per spegnere le acciaierie. La stessa ArcelorMittal ha precisato che vi saranno “fasi transitorie con possibili emissioni visibili e possibile accensione delle torce” dello stabilimento. Una comunicazione che suona come l’ultimo, seppure a quanto pare inevitabile, sfregio alla città pugliese. “Ci sono anche i gas emessi dal campo di colata, perché bucare il crogiolo per colare la salamandra determina emissioni”, ha aggiunto il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dello stabilimento siderurgico di Taranto, Vincenzo Vestita, della Fiom Cgil. Purché non debbano più convivere con una fabbrica ritenuta responsabile di troppe morti, i tarantini non sembrano comunque spaventati dall’annuncio. “Dopo oltre mezzo secolo di inquinamento – ha affermato Luca Contrario del movimento Giustizia per Taranto – malattie e morte, non ci spaventa certo un po’ di fumo nero. Se quelle emissioni fossero le ultime, saremmo disposti tranquillamente ad accettarle”.
26/11/2024
08:54
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