“ArcelorMittal conferma che esaurito il percorso previsto dall’art. 47 il 3 dicembre, dal giorno successivo, quindi il quattro del mese, non sarà lei a proseguire il piano di spegnimento e spetterà all’amministrazione straordinaria”. E’ quando ha detto il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli in una nota. “E’ chiaro che se per il 4 dicembre l’Ilva in amministrazione straordinaria non riassumerà celermente tutto il personale – aggiunge il segretario della Fim Cisl – la situazione diventerà ancora più drammatica”.
“L’ultima comunicazione di oggi di ArcelorMittal – aggiunge Bentivogli – conferma quanto il sindacato aveva denunciato in tutte queste settimane. Il programma di spegnimento degli Altoforni e del treno nastri2 è complessivo ma l’azienda conferma che esaurito il percorso previsto dall’art. 47 il 3 dicembre, dal giorno successivo, non sarà lei a proseguire il piano di spegnimento e spetterà all’amministrazione straordinaria. Mentre per l’afo2 è la Procura di Taranto a chiederne lo spegnimento, per quanto riguarda Afo1 e Afo4 lo spegnimento può avvenire solo per analogia poiché hanno lo stesso problema tecnico ovvero l’automazione del campo di colata per evitare il contatto diretto del lavoratore in caso di ostruzione del foro di colata o per la rilevazione della temperatura della ghisa liquida”.
“L’azienda – aggiunge il segretario della Fim – ha interrotto lo sbarco delle materie prime, gli ordini sono dirottati su altri siti. Nel mentre l’unica operazione che il Governo poteva fare celermente, ovvero l’introduzione dello scudo penale con portata generale non solo non viene realizzata ma sparisce dall’ordine del giorno. Le battaglie legali riguardano tempistiche e rischi che bisogna scongiurare con una soluzione che riapra il confronto e si rispetti l’accordo del 6 settembre 2018. Ci giunge notizia – conclude – che Mittal attende una convocazione da parte del Governo italiano. Ci auguriamo che confusione e tatticismi di queste settimane lascino il posto ad una maggiore concretezza di tutte le forze di Governo affinché si costruiscano le condizioni per riaprire immediatamente il confronto”.
Intanto i legali dei commissari straordinari dell’ex Ilva hanno depositato al Tribunale di Milano il ricorso d’urgenza, in base all’articolo 700 del codice di procedura civile, in cui chiedono ad ArcelorMittal il rispetto degli accordi poiché non sussistono, a loro dire, le condizioni per il recesso dal contratto d’affitto. Anche ArcelorMittal, sempre a Milano, ha depositato nei giorni scorsi un ricorso con il quale chiede di “accertare e dichiarare l’efficacia del diritto di recesso dal contratto di affitto con obbligo di acquisto dei rami di azienda”.