di Andrea Koveos
Zingaretti canta vittoria per Malagrotta. Ma checché ne dica nella discarica più gande d’Europa vengono ancora riversati rifiuti non trattati. La Notizia ha pubblicato foto incontestabili (e un video su lanotiziagiornale.it) che dimostrano lo scarico illegale di rifiuti non trattati.
Eppure il governatore nega l’evidenza, proprio nel giorno il cui il sindaco di Roma, Ignazio Marino, smaschera alcuni dipendenti dell’Ama che versavano il vetro nei contenitori dei rifiuti indifferenziati. E’ evidente che qualcosa nella gestione della spazzatura non va. Lo dicono i numeri. Lo dicono quelle mille e duecento tonnellate di immondizia indifferenziata che non si sa che fine facciano. Lo dice quel 30 per cento (almeno) di scarto dei quattro impianti di Tmb (Trattamento meccanico-biologico) di Roma: novecento tonnellate di tal quale che da qualche parte vengono scaricate. Lo scrivono nel loro rapporto i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (Noe) che sottolineano come ci siano “450mila tonnellate in eccesso rispetto alla capacità dei TMB della provincia di Roma”.
Il sospetto che la destinazione sia Malagrotta è più che fondato. Anche perché sembra certa l’ennesima proroga. Del resto è successo per 15 anni e accadrà ancora. La sua chiusura definitiva era prevista per il 30 giugno ma ormai appare inevitabile uno slittamento dei termini in attesa che la Regione Lazio, il Comune di Roma ed il commissario straordinario all’emergenza rifiuti Goffredo Sottile trovino una soluzione su come applicare il decreto Clini.
Intanto i residenti della Valle Galeria che hanno fornito le prove dello scarico abusivo sono stati insultati, mentre lo stesso commissario Sottile a detta dei Comitati, ha più volte mostrato qualche difficoltà di orientamento nella zona di Malagrotta. Una cosa è certa in alcune zone della discarica si stanno edificando delle barriere anti paparazzi composte da materiale di risulta per impedire ai ficcanaso di riprendere le attività all’interno della discarica. E chissà come reagiranno quelli della commissione europea.