In Italia non c’è più centrodestra. Solo destre sovraniste. Che strizzano l’occhio senza imbarazzo a odiatori, razzisti e antisemiti pur di incassare voti. Se mai ci fosse stato bisogno di conferme sull’assenza di moderati di destra le conferme sono arrivate con l’astensione di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia al Senato sull’istituzione della cosiddetta commissione Segre, quella appunto contro l’odio. Una posizione che ha mostrato la sostanziale indifferenza se non peggio su temi scottanti da parte di chi si pone come alternativa di governo ai giallorossi. Abbastanza per far piovere sull’ormai ex centrodestra critiche anche da parte della Chiesa cattolica.
LA CHIESA. Mentre infuriano le polemiche per la valenza negativa dell’atteggiamento dei sovranisti a Palazzo Madama, ieri il cardinale Pietro Parolin (nella foto), segretario di Stato vaticano, a margine di un evento svoltosi presso l’università Lateranense, ha affermato di essere preoccupato per quanto accaduto. “Su alcune cose, su valori fondamentali – ha specificato – dovremmo essere tutti uniti. Ci sono cose su cui dovremmo convergere. Io penso che l’invito sia a riflettere sui valori fondamentali. Ci vogliono basi comuni. Poi naturalmente anche qui c’è il pericolo di politicizzare tutto ciò e dovremmo davvero uscire da questo”.
Sulla stessa linea la Cei. “Nessuna società libera e democratica – ha dichiarato monsignor Stefano Russo, segretario generale della Conferenza episcopale italiana – può accettare di restare indifferente di fronte a episodi di antisemitismo e odio. Non solo nella Rete, dove registriamo manifestazioni sempre più diffuse di hate speech, ma anche nella vita sociale”. Critiche dunque a Matteo Salvini e agli alleati di destra a cui si aggiungono quelle della comunità ebraica e dell’Anpi. “Si tratta di un grande risultato istituzionale – ha affermato Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana parlando della commissione Segre – ma sconcerta un po’ l’astensione di alcune forze politiche, una scelta che riteniamo sbagliata e pericolosa. In questo momento c’è bisogno di unità”.
CENTRODESTRA ADDIO. A pagare di più per l’astensione al Senato è Forza Italia, ormai fagocitata da Salvini. Dopo le dure parole di Mara Carfagna, ieri a prendere le distanze dalle scelte fatte sulla commissione è stata anche Renata Polverini: “Ero molto piccola quando mia zia mi portò da un’amica che aveva impresso sul braccio lo stesso numero della senatrice Segre. La mozione da lei presentata non andava neanche letta, ma votata ad occhi chiusi. L’astensione di Forza Italia è la negazione della mia storia politica e personale”. E la stessa senatrice Liliana Segre ha dichiarato di essere “rimasta delusa e stupita che davanti a una mozione che proponeva l’istituzione di una commissione contro l’odio ci potessero essere dei distinguo”. Tutto in un Paese in cui, come sottolineato da Amnesty International, alle ultime elezioni europee, l’11,5% degli oltre 100mila post, tweet e commenti monitorati conteneva hate speech.