Non c’è alcuna deviazione significativa dalle regole, le stime contenute sono prudenti. Vengono garantiti sostenibilità dei conti e calo del debito. Sono i punti salienti della lettera che il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha inviato all’Europa in risposta alla richiesta di maggiori chiarimenti avanzata dalla Commissione Ue. Il deficit strutturale mostra un “leggero deterioramento”, dello 0,1%, ma l’output gap peggiora perché l’economia italiana sarà ancora in una situazione difficile. Le stime contenute nel Dpb “sono abbastanza prudenti”, non tengono conto dell’impatto sul gettito del piano per “la promozione” dei pagamenti digitali. L’obiettivo è “superare di gran lunga” le stime sia del controllo della spesa sia della “tax compliance”. Il ministro si dice anche fiducioso che “il consolidamento” della finanza pubblica e le riforme porteranno a un ulteriore calo dello spread aumentando i risparmi e migliorando il deficit strutturale.
LE MISURE CHIAVE. “Le misure di contrasto all’evasione fiscale vengono quantificate in maniera prudente ma rigorosa e ammontano complessivamente a circa 3 miliardi di euro”. Su quota 100 non si torna indietro: “rimarrà in vigore fino al 2021”. E si spiega perché: “Crediamo che cambiamenti frequenti nelle regole per la pensione anticipata potrebbero essere dannosi e sottolineiamo che il numero di domande per quota 100 è significativamente inferiore alle stime iniziali”. Il governo prevede a tal fine un nuovo meccanismo di congelamento della spesa in attesa di verificare i risparmi derivanti dai minor costi per la misura voluta dalla Lega. La lettera difende il piano cashless: “Vogliamo promuovere e incrementare l’utilizzo dei pagamenti digitali. Il governo lancerà una serie di incentivi e campagne promozionali” lavorando allo stesso tempo “con le associazioni di categoria per ridurre i costi dei Pos per i commercianti e gli altri fornitori di servizi”.
Nessun rischio sul fronte del debito e della tenuta delle finanze dello Stato, assicura il numero uno di via XX Settembre. “L’intonazione moderatamente espansiva della manovra di bilancio è coerente con le regole del Patto di stabilità e crescita, tenuto conto della flessibilità che queste prevedono”. Al tempo stesso, vengono assicurate sostenibilità della finanza pubblica e traiettoria discendente del debito. L’Italia, nel complesso, presenta una “chiara convergenza verso gli obiettivi di medio termine”. Si ribadisce infine l’impegno a perseguire una maggiore equità nella distribuzione del carico fiscale attraverso una combinazione di riduzione delle imposte sul lavoro subordinato e specifiche misure di contrasto all’evasione.
I CONFEDERALI BUSSANO. E a proposito di lettere, prendono carta e penna anche i sindacati. I segretari generali di Cgil, Cisl, Uil scrivono al premier per chiedere un incontro alla presenza anche dei ministri dell’Economia e del Lavoro per un confronto ad ampio raggio. Dalla manovra ai temi che stanno loro più a cuore: riforma fiscale, rivalutazione delle pensioni, rilancio del Sud, detassazione degli aumenti salariali. Il Mef intanto smentisce che dalle microtasse previste dalla finanziaria il gettito stimato viaggi sui 5 miliardi, quelli attesi sono due. Oggi in Umbria il governo spiegherà la manovra in una conferenza stampa a cui prenderanno parte il premier Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi di Maio, il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il ministro della Salute Roberto Speranza. Italia viva non ci sarà: “Perché non siamo candidati”, spiegano ma assicurano sostegno a Vincenzo Bianconi.