di Marco Castoro
Sembrava destinato a una carriera fulgida ai piani alti di Viale Mazzini. Pupillo del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, Marco Simeon è entrato alla Rai dalla porta principale e con gli onori del caso. Gli hanno affidato la direzione di Rai Vaticano e la poltrona di responsabile delle relazioni istituzionali ed internazionali. Il prediletto sembrava avesse un carrarmato per le sue avanzate. Fu decisivo (assieme ad Agostino Saccà) ad appoggiare Lorenza Lei verso la poltronissima di direttore generale. Ma la ruota gira. E dopo pochi mesi Simeon si è ritrovato fuori dalla Rai. Prima ha dovuto cedere la direzione di Rai Vaticano, poi quella delle relazioni istituzionali che da ieri appartiene a Alessandro Picardi, l’ultimo rampollo alla corte di Luigi Gubitosi e Anna Maria Tarantola. Tuttavia un piccolo salvagente è stato consegnato a Simeon, una collaborazione Rai dal Brasile. È fuori dall’azienda ma resta comunque in orbita. Hai visto mai la ruota dovesse di nuovo girare… Anche l’ex capo di Raisport, Eugenio De Paoli, è stato trasferito in Brasile. Ma non come corrispondente. Il suo ruolo sarà di coordinamento di eventi sportivi e non, visto che nei prossimi tre anni si terranno a Rio (Confederation Cup, Mondiali, Olimpiadi, Giornata della gioventù). Il suo posto a Raisport è stato preso da Mauro Mazza, un direttore che dovrà gestire una testata che ha rete e tiggì.
Tgcom24 nella morsa dello sciopero
Quando una redazione è in sciopero a ogni edizione del tiggì si legge il comunicato del cdr. Ma quando a incrociare le braccia è un canale all news per il telespettatore diventa un massacro. Ascoltare lo stesso comunicato per ore e ore e in maniera continua a ogni nuovo aggiornamento del notiziario è una vera tortura. Ed è solo il primo giorno di sciopero (nel pacchetto ce ne sono altri quattro). I giornalisti di News Mediaset sono entrati in agitazione dopo che l’azienda ha deciso di rivedere la distribuzione degli organici, escludendo però licenziamenti.