Come dimenticare Matteo Salvini con indosso il giaccone dei vigili del fuoco. L’allora ministro dell’interno non mancava mai di lodare quelli che indicava come gli eroi italiani, uomini che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per salvare quella altrui. E come cancellare dalla memoria quelle immagini degli stessi vigili utilizzati, in occasione delle mille manifestazioni elettorali del Capitano, per togliere con l’autoscala gli striscioni con cui veniva criticato il leader leghista.
Peccato però che per gli uomini che indossano una divisa proprio il ministro dell’interno gialloverde abbia fatto ben poco. Un’inerzia che era apparsa evidente quando al riordino delle carriere e agli straordinari dei poliziotti ha dovuto pensare il Governo giallorosso. E la conferma è arrivata adesso al Senato con un disegno di legge delega al Governo che suona come una beffa nei confronti dei vigili del fuoco. Il disegno di legge approdato a Palazzo Madama è articolato.
Parte dall’armonizzazione delle retribuzioni e dei contributi previdenziali per il corpo con quelli delle forze di polizia. Viene tracciato un sistema per una nuova gestione dei reclutamenti. Si vuole valorizzare persino la storia dei vigili. Peccato che il disegno di legge sia stato presentato da 53 senatori leghisti, Salvini compreso, il 30 agosto, quando il Governo era già caduto e il Capitano era fuori dal Viminale. Prima il tempo per pensare ai vigili sembra non l’abbia proprio trovato.