Il prossimo, in ordine di tempo, pare sarà inviato in Basilicata. Stiamo parlando dei commissari, uomini di fiducia scelti personalmente dal segretario federale della Lega Matteo Salvini che negli ultimi anni sono stati inviati a “colonizzare” le regioni del Sud. Ufficialmente si parla di “riorganizzazione per strutturare il partito a livello nazionale”. Nei fatti i nomi sono nella stragrande maggioranza quelli di colonnelli del Nord, perché fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. E così, tre giorni fa, il molisano Luigi Mazzuto si è visto revocare da Salvini l’incarico di coordinatore regionale e al suo posto è stato nominato il deputato Jari Colla di Cinisello Balsamo, Milano, eletto nel suo collegio uninominale in Lombardia.
Una settimana prima stessa sorte in Abruzzo per Giuseppe Bellachioma, uno dei primi ad aderire al progetto Noi con Salvini nel 2014, soppiantato al vertice dall’emergente Luigi D’Eramo, 43enne ex assessore comunale dell’Aquila, entrato a far parte del cerchio magico anche grazie al romagnolo Massimo Casanova, europarlamentare, proprietario dell’ormai noto Papeete eletto nella circoscrizione Sud. D’Eramo, unico leghista del Sud coordinatore “autoctono” mantiene anche il controllo della Puglia, affiancato con il ruolo di tesoriere dal deputato piemontese Alberto Gusmeroli. In principio i lumbard inviati a diffondere il verbo leghista in territorio meridionale furono il comasco Eugenio Zoffili, dal 2017 al 2019 commissario regionale del partito in Sardegna e attualmente impegnato in Emilia Romagna in vista di una difficile tornata elettorale dove non sarà facile per la pupilla del segretario Lucia Borgognoni espugnare la regione più rossa d’Italia.
In Sicilia è plenipotenziario l’ex sottosegretario all’Interno Stefano Candiani da Busto Arsizio, commissario del partito in Umbria dal 2013, nel marzo 2108 inviato nell’isola per riorganizzare la Lega dopo la bufera dell’inchiesta che ha coinvolto i due coordinatori Angelo Attaguile e Alessandro Pagano. I calabresi il commissario se lo sono visti arrivare da Arcene, Bergamo, nella figura di Cristian Invernizzi. Con buona pace del locale Domenico Furgiuele. Lombardo, di Pavia, pure Raffaele Volpi, neo presidente del Copasir, che a luglio è subentrato in Campania al napoletano Gianluca Cantalamessa.
Messa così la questione sembrerebbe legata alla scarsa fiducia che Salvini nutre per i suoi dirigenti del sud, ma c’è dell’altro: gli emissari mandati nei territori sono tutti salviniani di strettissima osservanza, fedelissimi del capo e ligi alle direttive. Come Daniele Belotti, bergamasco e neo commissario in Toscana, terra della pasionaria Susanna Ceccardi, diventata mamma da pochi giorni e già pluridecorata dal capo (parlamentare a Bruxelles, assessore a Cascina e consigliere al Viminale finché c’era Salvini). Belotti, peraltro, avrebbe dovuto prendere le redini nel partito anche Lazio al posto del collega parlamentare Francesco Zicchieri ma poi non se ne è fatto nulla.