Si è chiusa intorno alle 20 la partita del Copasir: è Raffaele Volpi, leghista di lungo corso e fedelissimo salviniano, il candidato unitario del Centrodestra che correrà per la presidenza dell’organo di controllo parlamentare sui servizi segreti, resa vacante dalla nomina di Lorenzo Guerini a ministro della Difesa nel Conte bis. Matteo Salvini ha gestito la partita in prima persona, rientrando appositamente nel pomeriggio a Roma dal suo tour in Umbria, che sta letteralmente battendo casa per casa in vista dell’appuntamento elettorale del 27 ottobre, per un confronto diretto con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Un vertice al quale erano presenti anche Ignazio La Russa e i capigruppo dei rispettivi partiti, e che dopo un contattato telefonico anche col presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, ha raggiunto l’intesa sul candidato delle opposizioni. Il nodo da sciogliere era in realtà più ampio: la fondamentale pedina del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica si inserisce infatti in un complicato gioco di scambio tra gli alleati per esprimere i candidati a governatore nelle regioni chiamate al voto nel 2020. Nonché in una prova di forza fra i due leader sovranisti, con la Meloni che ha provato fino all’ultimo a giocarsi la carta Adolfo Urso, suo vice in Fratelli d’Italia e attuale vicepresidente del Copasir stesso.
LA PARTITA DI MATTEO. “La Lega è la prima forza dell’opposizione, tutto ciò che tocca la sicurezza degli italiani ci sta a cuore” aveva però avvertito Salvini alla vigilia della scelta. Che la poltrona fosse particolarente ambita lo dimostra anche la figura del candidato prescelto dal leader leghista: quello di Volpi è infatti un nome gradito anche ai 5stelle – ha condiviso “in armonia” con il grillino Angelo Tofalo la carica di sottosegretario alla Difesa nel primo governo Conte -, tant’è che ieri mattina, fino alle prime ore del pomeriggio, era trapelata l’indiscrezione, confermata a la Notizia anche da alte fonti pentastellate di governo, di un’ipotesi di accordo tra Lega e Moviento 5 Stelle, sul vertice del Comitato.
Rumors che avevano immediatamente scatenato la reazione irritata del senatore di FdI Ignazio La Russa, arrivato persino a paventare una possibile rottura del “patto di centrodestra” in caso di inciucio sottobanco fra ex alleati gialloverdi. Eventualità scartata a stretto giro dal Capitano Matteo Salvini che, pur non intendendo rinunciare allo scranno più alto del Copasir – cruciale per la vicenda Russiagate da cui poter mettere in difficoltà l’ormai arci nemico presidente del Consiglio – non può certo permettersi di mandare all’aria la ritorvata unità della compagine di centrodestra proprio alla viglilia delle regionali in Umbria, primo importante banco di prova per la tenuta del suo consenso.
Tenuta della coalizione che, stando alle dichiarazioni post intesa, sta molto a cuore anche alla leader della destra italiana: “Alla fine la cosa che, almeno Giorgia Meloni, ha ritenuto più importante di tutte è che il centrodestra uscisse compatto con un solo nome. In conseguenza di ciò abbiamo trovato un’intesa che va bene a tutti”, ha tenuto a precisare La Russa. L’accordo raggiunto porterà infatti al ritiro degli altri due candidati del centrodestra alla presidenza del Comitato: nel corso del pomeriggio era infatti circolato, oltre a quelli di Volpi e Urso, anche il nome di Elio Vito di Forza Italia ma è evidente che in questa partita gli azzurri erano fuori dai giochi, presiedendo con un loro esponente l’altra bicamerale di peso, la Vigilanza Rai. Rimane adesso da vedere quale sarà la contropartita chiesta dalla Meloni sui territori al voto il prossimo anno.