“Una data storica”. Il deputato M5S, Davide Zanichelli, non ha dubbi sul voto di oggi che darà il via libera al taglio di 345 parlamentari.
L’intesa di maggioranza sembra blindata, teme sorprese?
“Quella di oggi è una data storica: il Parlamento che si autoriforma sulla base di una proposta del Movimento 5 Stelle. Questa votazione metterà insieme le diverse forze che compongono l’emiciclo, in nome dell’interesse di tutti gli italiani ad avere un Parlamento più snello, più produttivo ed efficiente. Ieri quasi tutte le forze parlamentari hanno praticamente anticipato il loro voto favorevole, e di questo siamo contenti perché così raggiungeremo questo fondamentale obiettivo. La volontà popolare è questa ed è chiaro da che parte sta chi non la rispetta”.
L’intesa di maggioranza prevede una modifica della legge elettorale e dei contrappesi per bilanciare la rappresentanza ridotta in Parlamento. Ci sono già ipotesi di intervento?
“Ci proietteremo appieno su questi temi dopo il voto di oggi. Intanto, la cornice temporale prevista sarà quella che va dal mese in corso al momento della promulgazione della legge sul taglio dei parlamentari. O, nel caso di referendum, subito dopo la sua celebrazione. Sul perimetro degli interventi, si va dalla legge elettorale ai regolamenti parlamentari e alle restanti riforme costituzionali che fanno da corollario. In ogni caso tutto quello che dà maggiore peso e parola ai cittadini e più efficienza alla nostra democrazia è ben accetto, come abbiamo già dimostrato con il nostro testo sul referendum propositivo”.
Ma sulla legge elettorale, che anche se restasse il Rosatellum andrebbe adattata alla nuova geografia parlamentare, si va verso un proporzionale con sbarramento significativo?
“È presto per un livello così avanzato di definizione, che necessita di un dibattito approfondito anche all’esterno delle aule parlamentari. Camera e Senato formano l’assemblea di principale rappresentanza degli italiani, e questo principio sarà la nostra guida. Anche per quanto riguarda le forze politiche minori attiveremo strumenti a loro garanzia”.
Da un lato il taglio dei parlamentari, dall’altro il referendum propositivo. Il combinato disposto delle due riforme non rischia di comprimere la democrazia rappresentativa in favore di quella diretta?
“Assolutamente no. Il Movimento 5 Stelle ha scelto una strada precisa per lavorare sulla Costituzione: interventi mirati, puntuali e circoscritti. Chirurgia, non frullati. E nel caso di mancata approvazione con i due terzi, c’è sempre il referendum che dà la parola agli italiani. E poi, sia il taglio dei parlamentari che il referendum propositivo hanno finalità comuni, come quella di rimettere i cittadini al centro della vita politica. Diamo più strumenti ai cittadini, e contestualmente sproniamo Camera e Senato a lavorare in maniera più snella per il Paese. È una sinergia necessaria, altro che squilibrio!”.
Il costituzionalista Luciani parla di “risparmio risibile” a fronte di una riforma “con finalità anti elitarie” che rischia di dar vita a un Parlamento “ancor più appannaggio di una élite”. Condivide?
“Per niente. Al contrario apriamo le porte del Parlamento, ne miglioriamo gli ingranaggi, ne alleggeriamo il peso. Il nostro intento è avvicinare, anche con strumenti di democrazia diretta, i cittadini alle Istituzioni. E poi ce li vede il 5 Stelle a fare una battaglia per l’élite? Proprio noi che da 10 anni combattiamo le lobby che agiscono in modo distorto, i privilegi della casta come i vitalizi e, tra le altre, abbiamo in cantiere a breve la legge sul conflitto d’interessi? Non esiste: se il Parlamento funziona meglio ne trarranno beneficio gli italiani e magari le élite avranno meno spazi di manovra sotto banco”.