“Non faremo una manovra restrittiva, realizzeremo una piccola espansione necessaria a conciliare l’equilibrio dei conti pubblici”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ieri, ospite di Mezz’ora in più, su Rai Tre. “Quando ho giurato da ministro – ha aggiunto – sapevo che come prima missione avevo quella di trovare 23 miliardi in 23 giorni, il valore della clausole di salvaguardia dell’Iva. Il compito è impegnativo, per trovare la quadra utilizzare il massimo della flessibilità”.
“Una manovra da 30 miliardi? Sì – ha detto ancora il ministro dell’Economia -, potrebbe essere una cifra credibile e ben definita. Rapporto deficit-pil? Meglio non dichiarare il 2,4% facendo alzare lo spread per poi fare il 2,04%. Il cuneo fiscale è una necessità. Noi vogliamo ridurre la tassazione sul lavoro, per noi è un primo passo. Impostare un lavoro di rimodulazione più ambizioso per ridurre le tasse sul lavoro e sull’impresa, ai principi della progressività, partendo dai redditi bassi e i ceti medi”.
“Non toccheremo quota 100 – ha detto ancora il ministro dell’Economia -, che è una misura destinata ad esaurimento, e reddito di cittadinanza. Non è serio cambiare la situazione continuamente. Esistono varie ipotesi allo studio che potrebbero anche portare a una riduzione dell’Iva. Per ora noi vogliamo sterilizzare l’aumento. Il governo non ha ancora presentato nessun piano sull’Iva, l’orizzonte è la manovra. Invito tutti alla calma. Non siamo favorevoli alla flat tax, vogliamo ridurre le tasse con progressività, ma la flat tax a 65 mila euro resta, non ci sarà quella a 100 mila. Non è serio un governo che cambia subito le carte in tavola”.
“L’Italia deve tornare a svolgere il suo ruolo di protagonista nella difesa dell’Europa – ha detto ancora Gualtieri -, noi intendiamo essere un governo pro europeo, come elemento che ci dà più peso anche per condurre delle battaglie, l’Italia deve tornare ad essere protagonista dell’Europa. Noi vogliamo esercitare un peso maggiore in Europa e sono sicuro che lo eserciteremo”.
Per quanto riguarda il def, non c’è ancora intesa tra M5S e Pd. In nottata nuovo vertice tra il premier Giuseppe Conte e lo stesso ministro Gualtieri, insieme ai capi delegazione Luigi Di Maio (M5s), Dario Franceschini (Pd), Roberto Speranza (Leu), Teresa Bellanova (Iv) e il sottosegretario Riccardo Fraccaro (M5s). Fermo il no di Di Maio (e Renzi) a ogni aumento dell’Iva. Ad agitare la maggioranza, oltre l’Iva, è soprattutto il nodo del contante e il reperimento delle risorse per evitare, per l’appunto, aumenti selettivi dell’Iva, senza far salire il deficit oltre il 2,2% del Pil. Si lavorerà tutto il giorno per trovare una quadra in vista del Cdm previsto alle 18.30.