Il ghiacciaio del Plan Planpincieux del massiccio del Monte Bianco sorvegliato speciale. I dati trasmessi dal radar, che lo monitora costantemente, confermano uno spostamento della massa di alcune decine di centimetri al giorno. Le rilevazioni fornite dal radar appena installato, ha spiegato il responsabile del servizio geologico della Valle d’Aosta, Davide Bertolo, sono compatibili con quelle del sistema di monitoraggio fotografico, operativo dal 2013, che ha indicato nei giorni scorsi uno spostamento giornaliero di 30 centimetri, 35 giovedì.
Lo strumento è posizionato a una distanza in linea d’aria dal ghiacciaio di circa due chilometri e misura la posizione più volte ogni ora, con una precisione di alcuni millimetri. Da martedì scorso, ha spiegato, invece, il glaciologo Fabrizio Grillo della Fondazione Montagna sicura di Courmayeur, si sono registrati due piccoli crolli dal Planpincieux, per un totale di 2.500 metri cubi di materiale, pari all’1% della massa complessiva.
I dati trasmessi oggi dal radar confermano la velocità di movimento della massa, 35-40 centimetri al giorno. “Tra oggi e domani – ha riferito l’assessore al territorio della Valle d’Aosta, Stefano Borrello – si andrà a rifinire la taratura del sistema, che viene utilizzato dalla Regione già da una decina d’anni, per poi aumentare il livello di analisi con una precisione maggiore”.
“Stiamo seguendo insieme alla regione – ha detto il ministro dell’ Ambiente Sergio Costa – ma là l’elemento è simbolico, perché il problema riguarda i ghiacciai. C’è una situazione preoccupante dei ghiacciai che ci parlano di un’emergenza climatica. È una questione di Protezione civile se ci riferiamo alla vicenda del rischio di calamità naturale”.
I tecnici della Fondazione Montagna sicura hanno anche simulato quale potrebbe essere lo scenario peggiore, in caso di crollo del ghiacciai, che “andrebbe ad interessare una porzione di strada comunale, nella Val Ferret (circa 700 metri) che è quella attualmente chiusa e per la quale sono state emanante le ordinanze”. Il Comune di Courmayeur, tuttavia, denuncia la diffusione di “allarmanti notizie, molte false, che stanno circolando”. “La restante parte del territorio della Val Ferret – spiega infatti la stessa amministrazione comunale – non è coinvolta e anche nella vallata le attività ricettive sono aperte”.