Tredici milioni, oltre tutto il resto maturato, per lasciarsi con rispetto e magari non rivelare i segreti di diciotto anni al vertice delle società dei Benetton. È una buonuscita con i fiocchi quella strappata da Giovanni Castellucci, l’amministratore delegato di Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l’Italia, da ieri ex dipendente di un gruppo che ha macinato miliardi di euro anche grazie alle concessioni autostradali ottenute a condizioni più che generose dallo Stato.
Riuscito a resistere al crollo del ponte Morandi di Genova, e poi all’offensiva dei Cinque Stelle per revocare per giusta causa quelle concessioni (o almeno una parte di queste) Castellucci cade proprio quando al Governo arriva la nuova maggioranza col Pd, partito con cui il colosso di Ponzano Veneto ha frequentazioni sicuramente migliori rispetto a Toninelli e ai suoi. Invece l’ultima inchiesta con i dirigenti intercettati a ignorare i problemi di sicurezza e solidità delle infrastrutture ha dettato il game over, certificato da una impressionante caduta del titolo in Borsa (ha perso circa il 15% tra venerdì e lunedì, per rimbalzare di appena un punto e mezzo ieri in attesa delle decisioni di un Cda durato oltre cinque ore.
Per abbattere il muro con i Cinque Stelle proprio Castellucci aveva inserito Atlantia tra i soci della nuova Alitalia, senza però che questo cambiasse la linea dell’allora ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, risoluto nel revocare e poi rivedere completamente il sistema delle concessioni autostradali. Grazie a questi complicatissimi contratti, in parte tenuti segreti fino al crollo di Genova, i cosiddetti signori dei caselli (oltre ai Benetton ci sono Gavio, i Toto, ecc.) hanno potuto realizzare per due decenni guadagni stratosferici, incamerando solo nel 2017 5,9 miliardi di utili.
Un bel margine, ulteriormente allargato dai ricavi delle società infragruppo alle quali è stata assegnata una parte delle manutenzione delle strade poi ripagate dagli automobilisti con il pedaggio. In attesa del nuovo vertice le deleghe esecutive di atlantia sono state conferite a un comitato composto dai consiglieri Fabio Cerchiai, Carlo Bertazzo, Anna Chiara Invernizzi, Gioia Ghezzi e Carlo Malacarne, mentre Giancarlo Guenzi, già Chief Financial Officer, è stato nominato direttore generale. La partita della revisione delle concessioni resta invece aperta, e la modifica di almeno una parte sempre più probabile.